Apre Panino
un piccolo grande locale ha aperto sabato in Rua Freda a Modena, dove acquistare un etto di straordinaria mortadella naturale, bere una birra artigianale, assaggiare ceci da agricoltura biologica, una frittella di baccalà, salumi sopraffini, una provola o un pecorino proveniente da piccoli allevatori…
di Luca Bonacini
In una città famosa per la cucina, i
salumi, il Parmigiano, il Balsamico e l’effervescente Lambrusco, non è poi cosi semplice trovare dove acquistare
questi prodotti che rappresentano una vera bandiera del made in Modena. I
centri commerciali delle periferie hanno svuotato il centro storico, facendo
chiudere lentamente i negozi di alimentari, seppure resiste fiero il Mercato
Albinelli, gioiello Liberty, segnalato in tutte le guide e visitato dai turisti
al pari del Duomo, si sente la mancanza nella nostra città delle drogherie, delle
salumerie, dei piccoli negozi di quartiere che materni ci accoglievano quando c’era
da fare la spesa, o dove andavamo per farci preparare un semplice panino, luoghi
quotidiani dove trovare le prelibate eccellenze modenesi, che chiunque passi da
Modena vorrebbe mettere in valigia. Un’apertura che ci voleva, quella di “Panino”,
nel centro storico di Modena, grandissime materie prime a prezzi accessibili,
la possibilità di fare la spesa, di bere un bicchiere, mangiare un panino, o un
po’ di affettato, formaggi, sottaceti, nella più solida tradizione dei tanti
piccoli locali che costellavano la nostra città, in tempi poi non cosi lontani,
svolgendo una funzione sociale. La nuova creatura di Beppe Palmieri, sorge
negli ambienti che un tempo ospitavano una liuteria, altra grande eccellenza
modenese, e la zona è quella adiacente a Corso Canalchiaro dove fino a pochi
decenni fa era pieno di osterie, e ad ogni angolo ci si poteva dissetare con un
buon bicchiere, una fetta di salame, una frittella di baccalà, una lunga
tradizione per cui Modena era famosa fin da prima dell’Unità d’Italia, quando
erano censite nel Comune 178 osterie, 87 liquorerie e altrettanti negozi di
generi alimentari. L’idea semplice e straordinaria è venuta a Giuseppe Palmieri
maitre sommelier dell’Osteria Francescana e co titolare di Franceschetta 58, abitualmente
a suo agio in contesti esclusivi, e fine conoscitore delle grandi eccellenze
agroalimentari italiane, che da anni coltivava questo sogno, riportare in auge
il negozio di alimentari di quando era bambino, con gli stessi sapori e profumi,
e quell’atmosfera indimenticabile e vera, un luogo della memoria ormai
scomparso nelle nostre città, vero giacimento del gusto alla portata di tutte
le tasche, che ripercorre tra le sue finalità, il ritrovare quel rapporto di
fiducia e di confidenza che esisteva un tempo in quelle botteghe, dove, non
mancava mai insieme ai buoni prodotti una buona dose di ottimismo, merce rara
di cui in giro c’è un gran bisogno.
salumi, il Parmigiano, il Balsamico e l’effervescente Lambrusco, non è poi cosi semplice trovare dove acquistare
questi prodotti che rappresentano una vera bandiera del made in Modena. I
centri commerciali delle periferie hanno svuotato il centro storico, facendo
chiudere lentamente i negozi di alimentari, seppure resiste fiero il Mercato
Albinelli, gioiello Liberty, segnalato in tutte le guide e visitato dai turisti
al pari del Duomo, si sente la mancanza nella nostra città delle drogherie, delle
salumerie, dei piccoli negozi di quartiere che materni ci accoglievano quando c’era
da fare la spesa, o dove andavamo per farci preparare un semplice panino, luoghi
quotidiani dove trovare le prelibate eccellenze modenesi, che chiunque passi da
Modena vorrebbe mettere in valigia. Un’apertura che ci voleva, quella di “Panino”,
nel centro storico di Modena, grandissime materie prime a prezzi accessibili,
la possibilità di fare la spesa, di bere un bicchiere, mangiare un panino, o un
po’ di affettato, formaggi, sottaceti, nella più solida tradizione dei tanti
piccoli locali che costellavano la nostra città, in tempi poi non cosi lontani,
svolgendo una funzione sociale. La nuova creatura di Beppe Palmieri, sorge
negli ambienti che un tempo ospitavano una liuteria, altra grande eccellenza
modenese, e la zona è quella adiacente a Corso Canalchiaro dove fino a pochi
decenni fa era pieno di osterie, e ad ogni angolo ci si poteva dissetare con un
buon bicchiere, una fetta di salame, una frittella di baccalà, una lunga
tradizione per cui Modena era famosa fin da prima dell’Unità d’Italia, quando
erano censite nel Comune 178 osterie, 87 liquorerie e altrettanti negozi di
generi alimentari. L’idea semplice e straordinaria è venuta a Giuseppe Palmieri
maitre sommelier dell’Osteria Francescana e co titolare di Franceschetta 58, abitualmente
a suo agio in contesti esclusivi, e fine conoscitore delle grandi eccellenze
agroalimentari italiane, che da anni coltivava questo sogno, riportare in auge
il negozio di alimentari di quando era bambino, con gli stessi sapori e profumi,
e quell’atmosfera indimenticabile e vera, un luogo della memoria ormai
scomparso nelle nostre città, vero giacimento del gusto alla portata di tutte
le tasche, che ripercorre tra le sue finalità, il ritrovare quel rapporto di
fiducia e di confidenza che esisteva un tempo in quelle botteghe, dove, non
mancava mai insieme ai buoni prodotti una buona dose di ottimismo, merce rara
di cui in giro c’è un gran bisogno.
Crediti : QN Resto del Carlino