GLI CHEF STELLATI a cena insieme
di Luca Bonacini
Collaborare si può. In un mondo nel quale la
volontà di raggiungere la cima per molti è diventata un’ossessione, e l’ansia
di pervenire ai vertici una ragione di
vita, sembra che arrivare sia l’unica parola d’ordine possibile, ricorrendo anche a qualche gomitata. Una pratica purtroppo
sempre più in voga, e mentre dall’alto non arriva certo il buon esempio, ognuno
nei propri ambiti, anche per arrivare primi al semaforo, o alla macchinetta del
caffè cerca di primeggiare, non lesinando qualche scorrettezza, per non parlare
poi delle carriere nell’ambiente lavorativo, beato chi ce l’ha, ambito notoriamente tra i più spietati. E’
bello invece vedere che nell’ambiente gastronomico, malgrado l’inevitabile
agonismo, vi sono tanti esempi positivi, di amichevole collaborazione e di
gestione eventi a quattro e sei mani, e chi raggiunge i vertici delle guide, dimostra
ancor di più di saper andare d’accordo, guadagnandosi la stima del collega. Non
stupisce quindi, l’articolo di Eleonora
Cozzella sul blog dell’Espresso, che ha commentato l’evento avvenuto pochi
giorni fa, nel quale i migliori chef italiani erano invitati in un summit indetto
dal giornale londinese Restaurant Magazine, per festeggiare i dieci anni di
presenza italiana nella classifica World’s 50 Best Restaurants, tra le più
esclusive del mondo.
volontà di raggiungere la cima per molti è diventata un’ossessione, e l’ansia
di pervenire ai vertici una ragione di
vita, sembra che arrivare sia l’unica parola d’ordine possibile, ricorrendo anche a qualche gomitata. Una pratica purtroppo
sempre più in voga, e mentre dall’alto non arriva certo il buon esempio, ognuno
nei propri ambiti, anche per arrivare primi al semaforo, o alla macchinetta del
caffè cerca di primeggiare, non lesinando qualche scorrettezza, per non parlare
poi delle carriere nell’ambiente lavorativo, beato chi ce l’ha, ambito notoriamente tra i più spietati. E’
bello invece vedere che nell’ambiente gastronomico, malgrado l’inevitabile
agonismo, vi sono tanti esempi positivi, di amichevole collaborazione e di
gestione eventi a quattro e sei mani, e chi raggiunge i vertici delle guide, dimostra
ancor di più di saper andare d’accordo, guadagnandosi la stima del collega. Non
stupisce quindi, l’articolo di Eleonora
Cozzella sul blog dell’Espresso, che ha commentato l’evento avvenuto pochi
giorni fa, nel quale i migliori chef italiani erano invitati in un summit indetto
dal giornale londinese Restaurant Magazine, per festeggiare i dieci anni di
presenza italiana nella classifica World’s 50 Best Restaurants, tra le più
esclusive del mondo.
Ecco il link dell’articolo di Eleonora Cozzella sull’Espresso Food & Wine :