CONCLUSO A FIRENZE IL
47° CONGRESSO DEI SOMMELIER DELL’AIS
47° CONGRESSO DEI SOMMELIER DELL’AIS
Una
figura professionale sempre più indispensabile per il mondo del vino
figura professionale sempre più indispensabile per il mondo del vino
di Luca Bonacini
Appena
concluso a Firenze il 47° congresso dell’Associazione Italiana Sommelier, un
importante momento di confronto per gli addetti di una professione che negli
anni ha saputo distinguersi sempre di più nello svolgere un ruolo educativo
verso un pubblico decisamente più qualificato ed esigente, mentre il mondo del
vino italiano e internazionale si trasformava profondamente, toccando il fondo durante
i tristi momenti del metanolo e del vino in lattina e poi rialzando il capo. L’Italia è presente sui palcoscenici internazionali, con sommelier tricolore che hanno
saputo scalare i podi più alti, aggiudicandosi i migliori piazzamenti, uno per
tutti ? Luca Gardini, che nel 2010 ha furoreggiato a Santo Domingo, incantando
la giuria e portandosi a casa l’oro. Quanta strada ha fatto l’enologia nazionale, da quel
lontano 1965, quando venne fondata l’Associazione Italiana Sommelier (Ais), con
appena 200 soci, mentre oggi sono 30.000,
numeri che fanno riflettere, perché sono la cifra dell’importanza di questa
professione, diventata indispensabile per il comparto vino. Chi è che nelle
mille degustazioni che si organizzano ogni anno in Italia, stappa e fa
assaggiare il nettare di Bacco, dando preziosi consigli sulla storia del vino, la sua
geografia, e le sue caratteristiche organolettiche ? Chi è che nei ristoranti
di livello prende per mano l’ospite e lo guida alla ricerca della bottiglia
perfetta, in abbinamento alla scelta del menù? Una professionalità di cui il
mondo del vino non può più fare a meno, il sommelier è un grande comunicatore
che trasmette la territorialità a tutto tondo, e si propone come una vera e
propria professione del domani, malgrado solo il 30% dei 16.000 iscritti ai corsi Ais lavori nel settore, e il restante 70% sia fatto di wine
lovers.
concluso a Firenze il 47° congresso dell’Associazione Italiana Sommelier, un
importante momento di confronto per gli addetti di una professione che negli
anni ha saputo distinguersi sempre di più nello svolgere un ruolo educativo
verso un pubblico decisamente più qualificato ed esigente, mentre il mondo del
vino italiano e internazionale si trasformava profondamente, toccando il fondo durante
i tristi momenti del metanolo e del vino in lattina e poi rialzando il capo. L’Italia è presente sui palcoscenici internazionali, con sommelier tricolore che hanno
saputo scalare i podi più alti, aggiudicandosi i migliori piazzamenti, uno per
tutti ? Luca Gardini, che nel 2010 ha furoreggiato a Santo Domingo, incantando
la giuria e portandosi a casa l’oro. Quanta strada ha fatto l’enologia nazionale, da quel
lontano 1965, quando venne fondata l’Associazione Italiana Sommelier (Ais), con
appena 200 soci, mentre oggi sono 30.000,
numeri che fanno riflettere, perché sono la cifra dell’importanza di questa
professione, diventata indispensabile per il comparto vino. Chi è che nelle
mille degustazioni che si organizzano ogni anno in Italia, stappa e fa
assaggiare il nettare di Bacco, dando preziosi consigli sulla storia del vino, la sua
geografia, e le sue caratteristiche organolettiche ? Chi è che nei ristoranti
di livello prende per mano l’ospite e lo guida alla ricerca della bottiglia
perfetta, in abbinamento alla scelta del menù? Una professionalità di cui il
mondo del vino non può più fare a meno, il sommelier è un grande comunicatore
che trasmette la territorialità a tutto tondo, e si propone come una vera e
propria professione del domani, malgrado solo il 30% dei 16.000 iscritti ai corsi Ais lavori nel settore, e il restante 70% sia fatto di wine
lovers.
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