A TAVOLA SULL’ORIENT EXPRESS

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CENARE CON POIROT SULL’AFFASCINANTE ORIENT EXPRESS 
di Luca Bonacini


Una vera leggenda viaggiante
per tragitti di charme. Niente a che vedere con un normale treno passeggeri. Il
convoglio a lunga distanza più lussuoso del mondo, è in realtà un albergo
ristorante, sempre in transito, dove detta legge la raffinatezza, vini
d’annata, lampadari in cristallo e piatti preparati dai migliori chef d’Europa.
Inaugurato nel 1883 collegava Parigi a Istanbul attraverso buona parte
dell’Europa, con unica interruzione le due guerre mondiali. Nel 1919, dopo
l’apertura del tunnel del Sempione, una nuova e affascinante tratta, più
meridionale, via Losanna, Milano, Venezia e Trieste, che divenne alternativa e
presto più richiesta del vecchio percorso. La letteratura e il cinema ne subirono
presto il fascino e presero a interessarsi al treno più chic, ambientando storie
in giallo, approfittando di quell’alone di mistero e intrighi, che sprigionavano
le eleganti e confortevoli carrozze anni ’20 dell’Orient Express. 
Tra tovaglie
di lino, porcellane, cristalli di Boemia, champagne e foie gras tartufati, Hercule
Poirot detective belga, estimatore dell’alta cucina, nato dalla fantasia di
Agatha Christie, esprime le sue doti deduttive, in una delle pellicole più
celebri e premiate : Assassinio
sull’Orient Express
 del 1974.
Cast stellare e un Oscar a Ingrid Bergman per il film di Sidney Lumet. C’è anche
Sean Connery, sceso dall’Orient Express una decina di anni prima, al termine
delle riprese di “Dalla Russia con amore”,
teatro della famosa scena in cui il cattivo di turno paleserà a Bond la
propria identità, ordinando vino rosso e sogliola ai ferri. Dietro a un
malcelato snobismo, Poirot, tradisce il suo amore per la cucina, “peccato che non possa mettermi a tavola più
di tre volte al giorno”.
La sua colazione,
è all’insegna della consueta maniacale pignoleria: succo di arancia, bacon (e
fin qua nulla di strano), poi due uova alla coque, raccomandandosi con il
cameriere che abbiano le medesime dimensioni, e quando gli vengono servite ne
verifica la grandezza con un righello. Indagini ad alta tensione, ma anche
momenti di relax, per il segugio più famoso della letteratura in giallo: “… cominciò a pregustare il momento in cui
si sarebbe trovato davanti ad un bel piatto di stufato e ad una composta di
mele”.
Nel 1977, il lussuoso convoglio si prese una pausa, e smise di
viaggiare, forse a causa dei competitor aerei, poi nell’82 fu la londinese
«Venice Simplon Orient Express» di Mr. Sherwood, a far rinascere in tutta
Europa il mito della vacanza più romantica e chic. Anche oggi, è un treno chiamato desiderio, che tutti vorrebbero
prendere, le carrozze raffinate sono come salotti proustiani, nei quali
compiere un viaggio avventuroso, che conduce in terre lontane, contrassegnato
da agi e lussi per una clientela internazionale, che sa apprezzare l’alta
cucina dell’Orient Express, somministrata con perizia da steward in livrea, e viaggiando
a non più di 100 km/h, vi potrebbero essere scossoni, si potrebbe disturbare il
servizio a tavola. 
Il treno di per sé, conserva qualcosa di magico, quella
sensazione di essere sospesi nel bel mezzo del nulla, un luogo non luogo che ha
affascinato scrittori e registi per più di un secolo, in Intrigo internazionale, di Hitchcock, la semplice eleganza dei
dialoghi di Cary Grant, e dell’eterea Eva Marie Saint, emozionano ancora, nella
lunga scena del treno; nel film French
Kiss
del ’95 in alcune inquadrature, complice un treno per Cannes, l’ironica
e affascinante Kate (Meg Ryan), si concede uno spuntino a base di formaggi
francesi; nella fiaba moderna di Harry Potter una locomotiva a vapore
scarlatta, sfreccia sul binario immaginario 9 ¾ in direzione Hogwarts, per
accedervi gli studenti attraversano un muro reso invisibile agli occhi dei
babbani, posto tra i binari 9 e 10, realmente esistenti. Alle dodici una
strega, passa per gli scompartimenti con un carrello, distribuendo dolci magici
tra cui le gelatine “Tuttigusti +1”, e le “Cioccorane”.
LA COMPOSTA DI
MELE di Hercule Poirot
INGREDIENTI
1kg. di mele golden
20cl. di acqua fredda
700gr. di zucchero semolato
1 bastoncino di vaniglia
2 limoni non trattati
LA PREPARAZIONE
Sbucciate le mele tagliandole
prima a spicchi e poi privandole del torsolo e dei semi. Sfregate bene le mele
con il succo dei limoni in modo da non farle annerire e poi immergetele
nell’acqua fredda in cui avrete precedentemente sciolto lo zucchero con la
vaniglia. A questo punto fate cuocere la frutta nello sciroppo fino a quando
avrà raggiunto una consistenza morbida ma senza spappolarsi. Togliete la frutta
e sistematela in un piatto, fate invece continuare a cuocere lo sciroppo fino a
quando si sarà ben addensato. Infine versatelo sulla frutta e servite la
composta tiepida magari accompagnata da una palla di gelato alla vaniglia.
TEMPO : 10 minuti + la cottura
COSTO : basso
DIFFICOLTA’: medio-bassa

NOTE : piatto vegetariano, senza glutine

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