Tortellino sotto i
portici, malgrado la pioggia

di Luca Bonacini

Mentre a Modena arrivano pullman di turisti
che chiedono dov’è il Museo di Pavarotti,(prima o poi si farà) e si discute su
chi realizzerà la statua del grande tenore, la città del bel canto e dei motori
conclude un we di fuoco, tutto eno gastronomia, con decine di iniziative tra il
centro del capoluogo e la provincia: la Festa del Lambrusco, con oltre venti
produttori della bollicina modenese; lo Stuzzicagente con degustazioni guidate
nei ristoranti del centro; Acetaie aperte, un tour balsamico su e giù per le
colline, deliziati dall’oro nero modenese; e altri golosi eventi per avvicinare
alle materie prime del territorio e alla tradizione. Ma l’attività più attesa
malgrado il maltempo, è stata: “il Tortellino sotto i Portici”, organizzata come
di consueto dal Consorzio Modena a Tavola, che l’anno scorso venne sospesa per
il sisma, un lungo serpentone di estimatori dei tradizionalissimi tortellini, seduti
in una lunga tavolata da record, snodata da piazza Torre a via Scudari, con il
piatto prelibato scodellato in due turni, uno dalle 12,15 e l’altro dalle 15 al
prezzo di 15 euro. Seduti comodi sotto quei portici, un tempo solcati dallo
scrittore Antonio Delfini, mentre si recava al Caffè Nazionale per bersi un
caffè o un Doppio Kummel, calcati da Filippo Tommaso Marinetti prima di una
conferenza, quel salotto della città amato anche da Eugenio Montale che lo
menzionò in una celebre poesia. La passeggiata domenicale dei modenesi, per
qualche ora trasformata in un ristorante a cielo aperto, dove godere dei piatti
della tradizione: antipasto con prosciutto crudi di Modena Dop, Parmigiano
Reggiano con aceto balsamico tradizionale di Modena (Abtm), mortadella Favola a
cubetti, tortellini in brodo, il cotechino freddo a fette sottili, con salsa
verde e cren, Amaretti e Nocino di Modena, il tutto innaffiato dai Lambruschi
delle quattro Doc.