il Nottingham
Forest di Dario Comini, e tra i 50 bar migliori del mondo 2013
Forest di Dario Comini, e tra i 50 bar migliori del mondo 2013
la
culla del drink meneghino, tempio del bere nazionale di ricerca, confermato nella classifica più esclusiva
del pianeta bicchiere
culla del drink meneghino, tempio del bere nazionale di ricerca, confermato nella classifica più esclusiva
del pianeta bicchiere
di Chiara Galati*
Ancora
una volta il drink bar molecolare più famoso d’Italia, nato dalla genialità di
Dario Comini, si conferma un punto di riferimento internazionale per gli amanti
del bere bene estremo, entrando nella classifica dei migliori 50 bar del mondo. E’ a due passi dal centro milanese, il Nottingham Forest, un pub il cui nome
deriva da uno dei più famosi bar dei Caraibi, ispirato ai pub britannici nel
nome e nell’arredamento, ma costruito con decorazioni e materiali tipici dei
tropici. Il locale di viale Piave, oltre a completare la triade dei Nottingham
Pub (si trovano, infatti, pure a Parma e New York) risente dello stesso stile
“fusion” tra stili orientali, caraibici e africani. Delizie per i
palati più raffinati: dall’Elite, a base di perle, all’assenzio, al raro Kopy
luwak coffe, prodotto dai semi di caffè digeriti ed espulsi da scoiattoli di
Sumatra.
una volta il drink bar molecolare più famoso d’Italia, nato dalla genialità di
Dario Comini, si conferma un punto di riferimento internazionale per gli amanti
del bere bene estremo, entrando nella classifica dei migliori 50 bar del mondo. E’ a due passi dal centro milanese, il Nottingham Forest, un pub il cui nome
deriva da uno dei più famosi bar dei Caraibi, ispirato ai pub britannici nel
nome e nell’arredamento, ma costruito con decorazioni e materiali tipici dei
tropici. Il locale di viale Piave, oltre a completare la triade dei Nottingham
Pub (si trovano, infatti, pure a Parma e New York) risente dello stesso stile
“fusion” tra stili orientali, caraibici e africani. Delizie per i
palati più raffinati: dall’Elite, a base di perle, all’assenzio, al raro Kopy
luwak coffe, prodotto dai semi di caffè digeriti ed espulsi da scoiattoli di
Sumatra.
Il
Nottingham Forest è uno di quei locali in cui provi ad entrare e tutte le volte
cambi idea perché la fila all’ingresso è decisamente scoraggiante. Nonostante
la sua fama, quindi, a un certo punto decidi che in fondo puoi sopravvivere
anche senza averlo provato una volta nella vita. E invece no. Se seguirete i
nostri consigli, entrerete senza problemi e sarete d’accordo con noi: non si
può vivere senza aver provato l’esperienza di questo surreale locale meneghino.
Nottingham Forest è uno di quei locali in cui provi ad entrare e tutte le volte
cambi idea perché la fila all’ingresso è decisamente scoraggiante. Nonostante
la sua fama, quindi, a un certo punto decidi che in fondo puoi sopravvivere
anche senza averlo provato una volta nella vita. E invece no. Se seguirete i
nostri consigli, entrerete senza problemi e sarete d’accordo con noi: non si
può vivere senza aver provato l’esperienza di questo surreale locale meneghino.
Facciamo
un passo indietro e raccontiamo ai pochi che non lo conoscono, il motivo
dell’incredibile fama, aumentata nel corso degli anni, di questo cocktail bar.
Fidatevi: tutto quello che vi racconteremo non renderà comunque giustizia
all’esperienza che il Nottingham Forest vi regalerà dal vivo. L’artefice è
Dario Comini che apre i battenti di questo mitico cocktail bar nel 1970 che
subito diventa una vera istituzione per i milanesi. La particolarità nasce
dalla sperimentazione che Dario mette nelle sue creazioni che lo porta a
inserirsi nella corrente di barman nota come “barchef”, caratterizzata
dall’applicazione dei principi della cucina molecolare agli alcolici. Ve ne
avevamo parlato anche qui: Face Cocktail Bar.
un passo indietro e raccontiamo ai pochi che non lo conoscono, il motivo
dell’incredibile fama, aumentata nel corso degli anni, di questo cocktail bar.
Fidatevi: tutto quello che vi racconteremo non renderà comunque giustizia
all’esperienza che il Nottingham Forest vi regalerà dal vivo. L’artefice è
Dario Comini che apre i battenti di questo mitico cocktail bar nel 1970 che
subito diventa una vera istituzione per i milanesi. La particolarità nasce
dalla sperimentazione che Dario mette nelle sue creazioni che lo porta a
inserirsi nella corrente di barman nota come “barchef”, caratterizzata
dall’applicazione dei principi della cucina molecolare agli alcolici. Ve ne
avevamo parlato anche qui: Face Cocktail Bar.
Già
questo dovrebbe incuriosirvi non poco, ma quando varcherete la soglia del
Nottingham Forest vi accorgerete che il cocktail non è il solo protagonista:
qui tutto è curato nei minimi dettagli per farvi entrare una dimensione diversa
dal classico locale da aperitivo milanese. Date un’occhiata al bancone, ad
esempio. Proviene dalla nostra amata New York, in particolare da uno dei bar
del Knickerbocker Hotel, celebre per essere il luogo in cui è nato il più famoso
Martini cocktail nella sua versione con l’oliva.
questo dovrebbe incuriosirvi non poco, ma quando varcherete la soglia del
Nottingham Forest vi accorgerete che il cocktail non è il solo protagonista:
qui tutto è curato nei minimi dettagli per farvi entrare una dimensione diversa
dal classico locale da aperitivo milanese. Date un’occhiata al bancone, ad
esempio. Proviene dalla nostra amata New York, in particolare da uno dei bar
del Knickerbocker Hotel, celebre per essere il luogo in cui è nato il più famoso
Martini cocktail nella sua versione con l’oliva.
Il
nostro consiglio per accedere indisturbati in questo magico mondo, è molto
semplice. In una noiosa domenica pomeriggio, recatevi in Viale Piave 1 alle
18.00 ed entrerete subito. Una doverosa raccomandazione: il locale dispone di
pochi tavoli e tutti molto piccoli perciò non presentatevi in più di 4 persone.
C’è addirittura la possibilità che non vi facciano entrare e oltretutto
stareste molto stretti e scomodi e non vi godreste l’esperienza. Le comitive
non sono ben accette e il Nottingham Forest non fa alcun mistero su questo: è
scritto anche nella homepage del sito dove sottolineano anche che non è
possibile prenotare tavoli.
nostro consiglio per accedere indisturbati in questo magico mondo, è molto
semplice. In una noiosa domenica pomeriggio, recatevi in Viale Piave 1 alle
18.00 ed entrerete subito. Una doverosa raccomandazione: il locale dispone di
pochi tavoli e tutti molto piccoli perciò non presentatevi in più di 4 persone.
C’è addirittura la possibilità che non vi facciano entrare e oltretutto
stareste molto stretti e scomodi e non vi godreste l’esperienza. Le comitive
non sono ben accette e il Nottingham Forest non fa alcun mistero su questo: è
scritto anche nella homepage del sito dove sottolineano anche che non è
possibile prenotare tavoli.
L’atmosfera
che vi accoglierà sarà quantomeno surreale. Come vedete da questi scatti,
l’arredamento è ispirato al mood marino, tribal e surf anni ’50, certamente
distante dal solito stile minimal che caratterizza ormai più della metà dei
cocktail bar milanesi. Quello che però che ci ha particolarmente affascinato è
che in questo bizzarro contesto, anche i vostri compagni di bevuta sono
personaggi piuttosto anomali. Chi è seduto ai tavolini è probabilmente un
ospite di passaggio, magari come voi. Osservate invece chi ha optato per il
bancone nonostante i tavoli ancora vuoti, visto l’orario.
che vi accoglierà sarà quantomeno surreale. Come vedete da questi scatti,
l’arredamento è ispirato al mood marino, tribal e surf anni ’50, certamente
distante dal solito stile minimal che caratterizza ormai più della metà dei
cocktail bar milanesi. Quello che però che ci ha particolarmente affascinato è
che in questo bizzarro contesto, anche i vostri compagni di bevuta sono
personaggi piuttosto anomali. Chi è seduto ai tavolini è probabilmente un
ospite di passaggio, magari come voi. Osservate invece chi ha optato per il
bancone nonostante i tavoli ancora vuoti, visto l’orario.
Ascoltateli
discretamente e vi accorgerete che sono tutti habitué di quella particolare
fascia oraria. Anche dalle nostre un po’ sfuocate foto, vedete che non si
tratta di ragazzi in giro per l’aperitivo. L’età media sembra aggirarsi intorno
ai 40-50enni, clienti probabilmente storici del Nottingham Forest che lo
frequentavano sin dall’apertura. Li vedrete sorseggiare cocktail e
chiacchierare tra di loro e con i barchef, quasi fosse un appuntamento fisso
della domenica sera.
discretamente e vi accorgerete che sono tutti habitué di quella particolare
fascia oraria. Anche dalle nostre un po’ sfuocate foto, vedete che non si
tratta di ragazzi in giro per l’aperitivo. L’età media sembra aggirarsi intorno
ai 40-50enni, clienti probabilmente storici del Nottingham Forest che lo
frequentavano sin dall’apertura. Li vedrete sorseggiare cocktail e
chiacchierare tra di loro e con i barchef, quasi fosse un appuntamento fisso
della domenica sera.
Vi
starete chiedendo a questo punto, cosa si beve in questo che è stato inserito
tra i 50 migliori cocktail bar del mondo dal Magazine Class di Londra. Potremmo
scrivere pagine intere per provare a descrivervi il menu, ma è un divertimento
che preferiamo lasciarvi, essendo il cuore di questo locale. Attenzione perché
potreste passare delle ore in quest’attività ma piuttosto che prendere il
solito Mojito o Negroni, chiedete un consiglio o scegliete a caso: non
rimarrete delusi. In fondo, noi di Milan ve ne abbiamo consigliati tanti di
locali dove assaggiare cocktail più classici come lo “sbagliato” nato al Bar
Basso, o qualcosa di un po’ più elaborato come al Rita’s.
starete chiedendo a questo punto, cosa si beve in questo che è stato inserito
tra i 50 migliori cocktail bar del mondo dal Magazine Class di Londra. Potremmo
scrivere pagine intere per provare a descrivervi il menu, ma è un divertimento
che preferiamo lasciarvi, essendo il cuore di questo locale. Attenzione perché
potreste passare delle ore in quest’attività ma piuttosto che prendere il
solito Mojito o Negroni, chiedete un consiglio o scegliete a caso: non
rimarrete delusi. In fondo, noi di Milan ve ne abbiamo consigliati tanti di
locali dove assaggiare cocktail più classici come lo “sbagliato” nato al Bar
Basso, o qualcosa di un po’ più elaborato come al Rita’s.
Anche
per noi è andata così e ci è capitato quello che poi abbiamo scoperto essere
uno dei più famosi tra i cocktail di Dario: “il coso” (quello con il bicchiere
a due aperture in ceramica). La sua caratteristica è che sentirete un gusto
leggermente diverso in base al lato da cui sceglierete di sorseggiarlo. Sembra
pazzesco ma in effetti è così: il trucco c’è ma non lo sveliamo… è facilmente
rintracciabile nelle pagine del sito web del locale.
per noi è andata così e ci è capitato quello che poi abbiamo scoperto essere
uno dei più famosi tra i cocktail di Dario: “il coso” (quello con il bicchiere
a due aperture in ceramica). La sua caratteristica è che sentirete un gusto
leggermente diverso in base al lato da cui sceglierete di sorseggiarlo. Sembra
pazzesco ma in effetti è così: il trucco c’è ma non lo sveliamo… è facilmente
rintracciabile nelle pagine del sito web del locale.
Il
Nottingham Forest ha anche aperto altri due cocktail bar: uno a New York ed uno
a Parma. Scelta quantomeno particolare ma del tutto in linea, a nostro avviso,
con lo stile anomalo del locale. Fateci sapere quale cocktail molecolare avete
assaggiato!
Nottingham Forest ha anche aperto altri due cocktail bar: uno a New York ed uno
a Parma. Scelta quantomeno particolare ma del tutto in linea, a nostro avviso,
con lo stile anomalo del locale. Fateci sapere quale cocktail molecolare avete
assaggiato!
*CHIARA
GALATI
GALATI
Galattica
o Galaxy, basta non chiamarla col suo vero cognome, fa troppo ufficio. Chiara
nasce 31 anni fa a Roma e scopre la sua passione per i viaggi a 15 anni quando
mamma e papà la spediscono per un paio di mesi a Parigi a studiare il francese,
città dove tornerà a vivere per circa un anno durante il suo Erasmus. A 18 anni
invece, perché bisogna anche imparare l’inglese, i due mesi estivi li trascorre
a New York, città di cui si innamora follemente e dove tornerà diverse volte, e
in particolare per festeggiare i suoi 30 anni. Si trasferisce a Milano 7 anni
fa e dopo un primo periodo di insofferenza, inizia giorno dopo giorno ad amare
il capoluogo lombardo. Sembra impossibile che una romana si trovi bene a
Milano, eppure è così: persone, lavoro frenetico, corsi di teatro, scrivere per
le free press, mostre interattive, club. Cosa le manca davvero a Milano? Il
mare!
o Galaxy, basta non chiamarla col suo vero cognome, fa troppo ufficio. Chiara
nasce 31 anni fa a Roma e scopre la sua passione per i viaggi a 15 anni quando
mamma e papà la spediscono per un paio di mesi a Parigi a studiare il francese,
città dove tornerà a vivere per circa un anno durante il suo Erasmus. A 18 anni
invece, perché bisogna anche imparare l’inglese, i due mesi estivi li trascorre
a New York, città di cui si innamora follemente e dove tornerà diverse volte, e
in particolare per festeggiare i suoi 30 anni. Si trasferisce a Milano 7 anni
fa e dopo un primo periodo di insofferenza, inizia giorno dopo giorno ad amare
il capoluogo lombardo. Sembra impossibile che una romana si trovi bene a
Milano, eppure è così: persone, lavoro frenetico, corsi di teatro, scrivere per
le free press, mostre interattive, club. Cosa le manca davvero a Milano? Il
mare!
Crediti| Link : Nuok