IL BACIO di una DAMA ? O un BACIO di DAMA ?

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Baci di dama: sensualità ed alta cucina
Piccoli
e dolci momenti di ristoro, nella giungla delle nostre giornate

di Luca Bonacini

A metà di una mattinata di settembre,
tristemente lontani dalle ferie (poche), può essere utile una dolce pausa per riprendere lucidità e poi ripartire con
rinnovato vigore. Continuo a preferire i baci di una dama vera, ma in assenza
di questi cedo volentieri alla golosità
e a rinforzo di un semplice caffè, mi prendo uno di questi dolcetti, chiamati “Baci
di Dama”
originari del Piemonte e in particolare della  città di Tortona dove nacquero un secolo fa, chiamati
così perché composti da due calotte di pasta che richiamano a due labbra
intente a baciare. Ingredienti scelti come accade sempre ne determinano il
successo, in questo caso : farina, nocciole, zucchero, cioccolato fondente, burro,
oltre alle abilità indiscusse del pasticcere che fanno la differenza. Oltre a caffè e cappuccino si possono anche osare
abbinamenti alcolici, malgrado la presenza di cioccolato nell’impasto. Per bere
bene si può attingere alla grande tradizione vinicola langarola, come l’Alta Langa spumante rosato, che ha un
sentore di lievito, crosta di pane e vaniglia, di sapore secco, sapido ben
strutturato, perciò può esser servito come spumante da dolci da dessert a
tavola, ben freddo, ad una temperatura di 9 °C. oppure in alternativa si possono
abbinare un Monferrato Chiaretto, o
un Barolo Chinato.

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