Un consumo limitato
di alcol fa ingrassare meno dell’assenza totale di alcol.
di alcol fa ingrassare meno dell’assenza totale di alcol.
Uno
studio dalla Harvard Medical School: sostiene che chi beve poco dimagrisce più
velocemente di chi non beve.
studio dalla Harvard Medical School: sostiene che chi beve poco dimagrisce più
velocemente di chi non beve.
di Luciano Ferraro
Vino,
cocktail e calorie. Bere (poco) fa dimagrire? … Per Groucho Marx, il comico,
la quantità di alcol era solo un gioco di parole: “Mandatemi subito due mezzi
whisky doppi”, chiedeva al barman. Ma
per medici e ricercatori, il mondo dell’alcol è soprattutto una questione di quantità.
Uno o due bicchieri di vino al giorno
possono far bene alla salute, non di più. Ora sul bere moderato arriva uno
studio dalla Harvard Medical School: sostiene che chi beve poco ha effetti
positivi anche sul peso. Un consumo limitato di alcol fa ingrassare meno
dell’assenza totale di alcol. Un brutto
colpo per gli astemi e i patiti delle diete che calcolano ogni grammo di vino
in relazione alle calorie. Lo sostiene Eric Rimm, intervistato dal Wall
Street Journal. Rimm è un nutrizionista e ha partecipato alla stesura delle
linee guida dietetiche degli Stati Uniti. “La differenza di aumento di peso tra
astemi e bevitori moderati è minima. E comunque mettersi a bere non è certo una
dieta”, avverte. Su quanto l’alcol incida sulla salute e sul peso delle persone,
il dibattito è infinito e le ricerche sono spesso discordanti. Di certo c’è che
ogni grammo di alcol equivale a 7 calorie. Anche
nel 1994 una ricerca su 7.000 persone per 10 anni dimostrò che se si bevono 1-2
bicchieri di vino o una birretta o un bicchierino di superalcolico (per i
cocktail dipende anche dagli altri ingredienti) si ingrassa meno di chi pratica
la sobrietà totale. Forse ciò avviene, spiegano i ricercatori, perché
l’alcol aumenta la frequenza cardiaca, accelera il metabolismo e polverizza più
calorie. “Tra chi mangia cibo per 100 calorie e chi beve un bicchiere di vino,
il bevitore avrà un consumo di calorie maggiore”, suggerisce l’ultimo studio.
“Il risultato di questa ricerca non è inusuale, il principio è già stato
provato da studiosi di Cape Town – commenta Fulvio Mattivi, della Fondazione
Edmund Mach di San Michele all’Adige, centro di ricerca su agricoltura e
alimentazione all’avanguardia in Italia -. È stato verificato, da altri
scienziati, che un consumo moderato di
vino può portare ad una leggera riduzione della circonferenza corporea, grazie
all’azione antiossidante”. Mattivi ha condotto il primo studio al mondo sui
90 pigmenti del vino invecchiato, gli antociani, per tracciare il Brunello di
Montalcino. “Gli antociani – spiega – tendono ad avere effetti sul tessuto
adiposo corporeo, sono stati usati anche prodotti anti obesità. Il vino in
fondo non è altro che spremuta di frutta fermentata”. Sui problemi di consumo
di cibo e vino e peso un esperto è Edoardo Raspelli, critico enogastronomico.
Dall’alto dei suoi ex 126 chili, ridotti fino a 92 grazie ad un bendaggio
gastrico che gli vieterebbe di bere, ma lui, ora in vacanza sulle Alpi
piemontesi, stappa “una bottiglietta ogni sera a tavola con la famiglia”. “In
fondo – riflette – si dice che l’alcol brucia energia, e ora questo studio lo
dimostra. Ma nel settore enogastronomico la scienza ha affermato tutto e il
contrario di tutto. La linea che suggerisco è mangiare e bere meno ma meglio”.
L’alcol che fa perdere peso? È scettico Sebastiano Cossia Castiglioni,
produttore di vino vegano in Toscana (Querciabella), appassionato lettore di
testi sull’etica del cibo e uomo di stazza tutt’altro che esile. Molto dipende da come si è abituati a bere.
“Il consumo tipico, storico, di alcol in Italia, cioè vino accompagnato al
pasto – sostiene – è decisamente più sano del consumo classico anglosassone che
invece avviene in grandi quantità, di solito al bar, accompagnato da cibo poco
salutare. La differenza è palese: l’inglese e l’americano bevono quasi
sempre per bere, l’italiano invece beve quasi sempre per accompagnare il
pasto”. L’importante, secondo il vignaiolo, nel rapporto tra alcol e salute, è
soprattutto fare attenzione a ciò che si beve e non solo alla quantità: “Un
bicchiere di vino sano è sicuramente meglio di un bicchiere di vino industriale
pieno di prodotti chimici. Come pure è meglio di tante altre bevande alla moda,
come i superalcolici aromatizzati alla frutta, o come certe bevande alcoliche
finto-energetiche”. E allora, senza almeno la paura di ingrassare, si può
ordinare, alla maniera di Groucho, un “mezzo bicchiere doppio” di buon vino.
cocktail e calorie. Bere (poco) fa dimagrire? … Per Groucho Marx, il comico,
la quantità di alcol era solo un gioco di parole: “Mandatemi subito due mezzi
whisky doppi”, chiedeva al barman. Ma
per medici e ricercatori, il mondo dell’alcol è soprattutto una questione di quantità.
Uno o due bicchieri di vino al giorno
possono far bene alla salute, non di più. Ora sul bere moderato arriva uno
studio dalla Harvard Medical School: sostiene che chi beve poco ha effetti
positivi anche sul peso. Un consumo limitato di alcol fa ingrassare meno
dell’assenza totale di alcol. Un brutto
colpo per gli astemi e i patiti delle diete che calcolano ogni grammo di vino
in relazione alle calorie. Lo sostiene Eric Rimm, intervistato dal Wall
Street Journal. Rimm è un nutrizionista e ha partecipato alla stesura delle
linee guida dietetiche degli Stati Uniti. “La differenza di aumento di peso tra
astemi e bevitori moderati è minima. E comunque mettersi a bere non è certo una
dieta”, avverte. Su quanto l’alcol incida sulla salute e sul peso delle persone,
il dibattito è infinito e le ricerche sono spesso discordanti. Di certo c’è che
ogni grammo di alcol equivale a 7 calorie. Anche
nel 1994 una ricerca su 7.000 persone per 10 anni dimostrò che se si bevono 1-2
bicchieri di vino o una birretta o un bicchierino di superalcolico (per i
cocktail dipende anche dagli altri ingredienti) si ingrassa meno di chi pratica
la sobrietà totale. Forse ciò avviene, spiegano i ricercatori, perché
l’alcol aumenta la frequenza cardiaca, accelera il metabolismo e polverizza più
calorie. “Tra chi mangia cibo per 100 calorie e chi beve un bicchiere di vino,
il bevitore avrà un consumo di calorie maggiore”, suggerisce l’ultimo studio.
“Il risultato di questa ricerca non è inusuale, il principio è già stato
provato da studiosi di Cape Town – commenta Fulvio Mattivi, della Fondazione
Edmund Mach di San Michele all’Adige, centro di ricerca su agricoltura e
alimentazione all’avanguardia in Italia -. È stato verificato, da altri
scienziati, che un consumo moderato di
vino può portare ad una leggera riduzione della circonferenza corporea, grazie
all’azione antiossidante”. Mattivi ha condotto il primo studio al mondo sui
90 pigmenti del vino invecchiato, gli antociani, per tracciare il Brunello di
Montalcino. “Gli antociani – spiega – tendono ad avere effetti sul tessuto
adiposo corporeo, sono stati usati anche prodotti anti obesità. Il vino in
fondo non è altro che spremuta di frutta fermentata”. Sui problemi di consumo
di cibo e vino e peso un esperto è Edoardo Raspelli, critico enogastronomico.
Dall’alto dei suoi ex 126 chili, ridotti fino a 92 grazie ad un bendaggio
gastrico che gli vieterebbe di bere, ma lui, ora in vacanza sulle Alpi
piemontesi, stappa “una bottiglietta ogni sera a tavola con la famiglia”. “In
fondo – riflette – si dice che l’alcol brucia energia, e ora questo studio lo
dimostra. Ma nel settore enogastronomico la scienza ha affermato tutto e il
contrario di tutto. La linea che suggerisco è mangiare e bere meno ma meglio”.
L’alcol che fa perdere peso? È scettico Sebastiano Cossia Castiglioni,
produttore di vino vegano in Toscana (Querciabella), appassionato lettore di
testi sull’etica del cibo e uomo di stazza tutt’altro che esile. Molto dipende da come si è abituati a bere.
“Il consumo tipico, storico, di alcol in Italia, cioè vino accompagnato al
pasto – sostiene – è decisamente più sano del consumo classico anglosassone che
invece avviene in grandi quantità, di solito al bar, accompagnato da cibo poco
salutare. La differenza è palese: l’inglese e l’americano bevono quasi
sempre per bere, l’italiano invece beve quasi sempre per accompagnare il
pasto”. L’importante, secondo il vignaiolo, nel rapporto tra alcol e salute, è
soprattutto fare attenzione a ciò che si beve e non solo alla quantità: “Un
bicchiere di vino sano è sicuramente meglio di un bicchiere di vino industriale
pieno di prodotti chimici. Come pure è meglio di tante altre bevande alla moda,
come i superalcolici aromatizzati alla frutta, o come certe bevande alcoliche
finto-energetiche”. E allora, senza almeno la paura di ingrassare, si può
ordinare, alla maniera di Groucho, un “mezzo bicchiere doppio” di buon vino.
Crediti | Link : Corriere della Sera