Coppetta Martini: storia di un mito
di Lucio Tucci
Uno
dei classici bicchieri che negli anni ha riscontrato notorietà per la sua forma
è senza dubbio la “Coppetta Martini”. Oggi è conosciuta con variati
termini come ad esempio “Coppetta da Cocktail” o “Bicchiere da
Cocktail” o in inglese come “Martini cocktail glass”, abbreviato
in “Martini glass” o a sua volta “Stem cocktail glass”. Nel
1925 a Parigi durante “Exposition Internationale des Arts Décoratifs et
Industriels Modernes” (inizio del movimento Art Déco) fu presentata la
“Coppetta Martini”, appunto il bicchiere dedicato esclusivamente al
“Cocktail Martini”, il “Re dei Cocktail” un drink che
riscosse negli anni molta popolarità. Precedentemente all’avvento della manifestazione,
il bicchiere in uso era semplicemente un bicchiere da vino che successivamente
cambio diverse forme per adeguarsi alle esigenze dei drinks. Tra questi il
“California cocktail glass” o il “Hock wine glass”. La
Coppetta Martini è un bicchiere di forma a “V” o conica rovesciata
con una apertura a 90 gradi circa che ci permette di annusare il contenuto
aromatico del drink. Appoggiato ad un gambo lungo e stretto, chiamato con il
termine “stelo” con infine una base, la sua forma permette di
mantenere il cocktail ad una temperatura bassa senza così riscaldare la bevanda
con le dita. Esistono due tipologie di Coppetta Martini: una è quella classica
di una capienza intorno ai 12 cl circa, mentre la seconda è di una capienza
doppia, di circa 24 cl, chiamata con il termine “Doppia Coppetta
Martini”. Da 1925 ad oggi il bicchiere non ha cambiato la forma ma si è
cercato di migliorare l’immagine rendendola in alcuni casi raffinata ed
elegante o seguendo i canoni della moda corrente. “Alcune fonti sostengono
che durante il periodo del “Proibizionismo”, la bocca larga del
bicchiere permetteva di disfarsi rapidamente della bevanda”
dei classici bicchieri che negli anni ha riscontrato notorietà per la sua forma
è senza dubbio la “Coppetta Martini”. Oggi è conosciuta con variati
termini come ad esempio “Coppetta da Cocktail” o “Bicchiere da
Cocktail” o in inglese come “Martini cocktail glass”, abbreviato
in “Martini glass” o a sua volta “Stem cocktail glass”. Nel
1925 a Parigi durante “Exposition Internationale des Arts Décoratifs et
Industriels Modernes” (inizio del movimento Art Déco) fu presentata la
“Coppetta Martini”, appunto il bicchiere dedicato esclusivamente al
“Cocktail Martini”, il “Re dei Cocktail” un drink che
riscosse negli anni molta popolarità. Precedentemente all’avvento della manifestazione,
il bicchiere in uso era semplicemente un bicchiere da vino che successivamente
cambio diverse forme per adeguarsi alle esigenze dei drinks. Tra questi il
“California cocktail glass” o il “Hock wine glass”. La
Coppetta Martini è un bicchiere di forma a “V” o conica rovesciata
con una apertura a 90 gradi circa che ci permette di annusare il contenuto
aromatico del drink. Appoggiato ad un gambo lungo e stretto, chiamato con il
termine “stelo” con infine una base, la sua forma permette di
mantenere il cocktail ad una temperatura bassa senza così riscaldare la bevanda
con le dita. Esistono due tipologie di Coppetta Martini: una è quella classica
di una capienza intorno ai 12 cl circa, mentre la seconda è di una capienza
doppia, di circa 24 cl, chiamata con il termine “Doppia Coppetta
Martini”. Da 1925 ad oggi il bicchiere non ha cambiato la forma ma si è
cercato di migliorare l’immagine rendendola in alcuni casi raffinata ed
elegante o seguendo i canoni della moda corrente. “Alcune fonti sostengono
che durante il periodo del “Proibizionismo”, la bocca larga del
bicchiere permetteva di disfarsi rapidamente della bevanda”
Crediti | Link : PBS Academy