STA BENE IL VIGNETO
CHAMPAGNE, AD UN MESE DALL’INIZIO DELLA VENDEMMIA.
CHAMPAGNE, AD UN MESE DALL’INIZIO DELLA VENDEMMIA.
A DIRLO UN ARTICOLO SEGNALATO DALLA MAISON JACQUART
(DISTRIBUITA IN ITALIA IN ESCLUSIVA DA FRATELLI RINALDI). MA L’EXPORT SI SALVA
SOLO FUORI DALL’UNIONE EUROPEA
(DISTRIBUITA IN ITALIA IN ESCLUSIVA DA FRATELLI RINALDI). MA L’EXPORT SI SALVA
SOLO FUORI DALL’UNIONE EUROPEA
La
regione della Champagne sta bene, il vigneto Champagne, ad un mese dall’inizio
della vendemmia, con le uve che danno vita alle bollicine più famose del mondo
che sembrano aver superato bene le grandinate che si sono abbattute sul
territorio nelle settimane scorse: lo segnala un articolo, diffuso dalla maison
Jacquart di Reims, una delle più prestigiose, distribuita in esclusiva, in
Italia, dalla Fratelli Rinaldi Importatori di Bologna. “Dopo un inverno e una
primavera particolarmente freddi, uggiosi e bagnati – si legge – la vigna ha
cominciato il suo sviluppo con un ritardo di una quindicina di giorni sulla
media decennale, evolvendo lentamente fino a giugno. La fioritura si è svolta
particolarmente bene, con un tempo molto favorevole all’inizio dell’estate, il
che ha lasciato sperare in un buon potenziale di raccolta dal momento che lo
stato sanitario dei vigneti è molto soddisfacente. A parte alcune parcelle
vitate colpite dalla grandine, il tempo caldo e soleggiato di luglio e agosto è
stato molto favorevole, e lo stato sanitario dei grappoli è per ora eccellente.
Il ritardo accumulato in primavera non potrà essere recuperato, e i primi colpi
di cesoia dovrebbero essere dati verso la fine di settembre (Aube e sud della
Champagne) o all’inizio di ottobre (Marna, Cote des Blancs e Aisne). Queste
date sono più conformi a quelle del passato. In effetti, nell’arco di
vent’anni, si sono guadagnati in media una quindicina di giorni. L’evoluzione
delle date della piena fioritura e della vendemmia costituisce un esempio
eclatante del cambiamento climatico in corso. Dal 1987, fioritura e vendemmia
guadagnano sistematicamente in precocità. Nel corso del periodo, le rese
agronomiche non sono diminuite, al contrario, mentre la maturazione media
all’epoca della vendemmia ha guadagnato uno 0,8% vol. di alcool, in favore di
una maturazione spostata su giornate più lunghe e più calde, e su tenori di Co2
atmosferica più elevati, con un miglioramento dell’efficienza della
fotosintesi. Ciò favorisce nel complesso soprattutto il Pinot Noir, e agevola
l’elaborazione delle cuvée di Rosé e di Extra Brut. La resa della vendemmia
2013 in Champagne è stata fissata a luglio in 10.500 chili per ettaro, in
diminuzione del 4,5% rispetto al 2012, in un contesto economico generale ancora
nebuloso”. “
regione della Champagne sta bene, il vigneto Champagne, ad un mese dall’inizio
della vendemmia, con le uve che danno vita alle bollicine più famose del mondo
che sembrano aver superato bene le grandinate che si sono abbattute sul
territorio nelle settimane scorse: lo segnala un articolo, diffuso dalla maison
Jacquart di Reims, una delle più prestigiose, distribuita in esclusiva, in
Italia, dalla Fratelli Rinaldi Importatori di Bologna. “Dopo un inverno e una
primavera particolarmente freddi, uggiosi e bagnati – si legge – la vigna ha
cominciato il suo sviluppo con un ritardo di una quindicina di giorni sulla
media decennale, evolvendo lentamente fino a giugno. La fioritura si è svolta
particolarmente bene, con un tempo molto favorevole all’inizio dell’estate, il
che ha lasciato sperare in un buon potenziale di raccolta dal momento che lo
stato sanitario dei vigneti è molto soddisfacente. A parte alcune parcelle
vitate colpite dalla grandine, il tempo caldo e soleggiato di luglio e agosto è
stato molto favorevole, e lo stato sanitario dei grappoli è per ora eccellente.
Il ritardo accumulato in primavera non potrà essere recuperato, e i primi colpi
di cesoia dovrebbero essere dati verso la fine di settembre (Aube e sud della
Champagne) o all’inizio di ottobre (Marna, Cote des Blancs e Aisne). Queste
date sono più conformi a quelle del passato. In effetti, nell’arco di
vent’anni, si sono guadagnati in media una quindicina di giorni. L’evoluzione
delle date della piena fioritura e della vendemmia costituisce un esempio
eclatante del cambiamento climatico in corso. Dal 1987, fioritura e vendemmia
guadagnano sistematicamente in precocità. Nel corso del periodo, le rese
agronomiche non sono diminuite, al contrario, mentre la maturazione media
all’epoca della vendemmia ha guadagnato uno 0,8% vol. di alcool, in favore di
una maturazione spostata su giornate più lunghe e più calde, e su tenori di Co2
atmosferica più elevati, con un miglioramento dell’efficienza della
fotosintesi. Ciò favorisce nel complesso soprattutto il Pinot Noir, e agevola
l’elaborazione delle cuvée di Rosé e di Extra Brut. La resa della vendemmia
2013 in Champagne è stata fissata a luglio in 10.500 chili per ettaro, in
diminuzione del 4,5% rispetto al 2012, in un contesto economico generale ancora
nebuloso”. “
Questa quantità costituisce una scommessa sulle prossime annate,
che vedranno probabilmente una tenuta dei mercati francese ed europeo,
compensata da un forte sviluppo dell’export extraeuropeo” dichiara Jean-Marie
Barillère, presidente del Comité Interprofessionnel des Vins de Champagne. “Nel
primo semestre 2013, il volume delle spedizioni di Champagne accusa una
diminuzione generale del 2,9%, con vendite in flessione del 5,3% in Francia e
del 6% in Europa. Solo i mercati extra Ue resistono, con un aumento del 7% sul
primo semestre 2012. “Questi nuovi mercati costituiscono dei polmoni di
crescita essenziali per lo Champagne, che nei prossimi anni si dovrà adattare a
questa nuova realtà economica” sottolinea Pascal Férat, presidente del Syndicat
Général des Vignerons (Sgv)”. La
vendemmia 2013 dovrebbe, altresì, permettere di ricostituire la riserva
qualitativa personale di quei vigneron che vi hanno largamente attinto nel
2012, dopo la vendemmia non eccezionale in volume dell’anno passato.
che vedranno probabilmente una tenuta dei mercati francese ed europeo,
compensata da un forte sviluppo dell’export extraeuropeo” dichiara Jean-Marie
Barillère, presidente del Comité Interprofessionnel des Vins de Champagne. “Nel
primo semestre 2013, il volume delle spedizioni di Champagne accusa una
diminuzione generale del 2,9%, con vendite in flessione del 5,3% in Francia e
del 6% in Europa. Solo i mercati extra Ue resistono, con un aumento del 7% sul
primo semestre 2012. “Questi nuovi mercati costituiscono dei polmoni di
crescita essenziali per lo Champagne, che nei prossimi anni si dovrà adattare a
questa nuova realtà economica” sottolinea Pascal Férat, presidente del Syndicat
Général des Vignerons (Sgv)”. La
vendemmia 2013 dovrebbe, altresì, permettere di ricostituire la riserva
qualitativa personale di quei vigneron che vi hanno largamente attinto nel
2012, dopo la vendemmia non eccezionale in volume dell’anno passato.
Crediti | Link : Winenews