UNA BOTTIGLIA SU 5 NEL MONDO E’ MADE IN ITALY

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IL MONDO BEVE ITALIANO
Il
vino italiano sempre più apprezzato all’estero. Da Assoenologi spiegano perché
il mercato estero è la terra promessa dell’enologia
Una
bottiglia di vino su 5 stappate nel mondo è made in Italy
. Sugli scaffali dei
supermercati, nei ristoranti alla moda, nei bar dove i giovani si danno
appuntamento per l’happy hour, l’Italian
Wine influenza i gusti e fa tendenza
. E’ questo il forte risultato
dell’export italiano che colloca il settore vitivinicolo in controtendenza
rispetto alla crisi generale. Il presidente degli enologi italiani, Riccardo
Cotarella, spiega così, dal congresso nazionale dell’associazione, i risultati
raggiunti: “In cantina meno poesia
e più professionalità. Il vino è il miglior marcatore del territorio,
un
prodotto che si fa solo sul posto e non è replicabile. Sino a pochi decenni fa
esisteva un mercato del produttore, ora c’è quello del consumatore, bisogna misurarsi con gli amanti del vino,
appassionati e acculturati
. Dobbiamo andare fuori, oltre i nostri confini,
confrontarci con il resto del mondo”.
E’
l’export infatti la terra promessa del vino italiano. Concetto ribadito ad Alba
durante il congresso degli enologi, da tre patriarchi e leader del settore,
Angelo Gaja, titolare dell’azienda agricola di Barbaresco, Angelo Gaja,
amministratore delegato Cantine Due Palme (Puglia) e Piero Antinori, presidente
della Marchese Antinori di Firenze. L’Italia
– dice Antinori – ha enormi potenzialità. Nei prossimi trent’anni ci sarà un
miliardo di persone con disponibilità ad acquistare beni voluttuari.

Sarebbe un peccato se i nostri produttori non approfitassero di questa
opportunità. Abbiamo già conquistato gli Usa, dove il fatturato export del
nostro prodotto ha raggiunto i 7,67 milioni di euro, su-perando la Francia che
fattura 7,33 milioni. Ma siamo ancora lontani in Cina e il nostro obbiettivo è
quello di ridurre il gap che ci separa dai transalpini. Teniamo conto anche di
un altro aspetto: per la prima volta,
dopo tanti anni, assistiamo nel mondo a una corrispondenza fra consumi e
produzione
. In altre parole: non ci sono più eccedenze, il che rappresenta
una svolta positiva per i nostri mercati.

Link: Espresso Food & Wine

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