RICORDO dei TORTELLINI di BONDI

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Il ricordo dei
TORTELLINI di BONDI a Magreta (Mo)
di Luca Bonacini


Il
rito del dissetarsi, perpetrato quotidianamente dai birocciai, avveniva senza l’ausilio di guide Michelin e di sofisticati navigatori satellitari, che indicassero dove andare a
bere bene. Era il cavallo che portava il carretto alle giuste destinazioni per
accontentare il suo padrone, e le soste per bagnare l’ugola erano sempre le
stesse quando si tornava dal Secchia con il carico di ghiaia spalata a mano: Da Saul a San Giacomo Roncole, La Rana a Marzaglia, La Tettoia a San Matteo, La Piola in via Cave di Ramo, Bondi a Tabina di Magreta. Quest’ultima
aveva aperto i battenti di fronte alla Cantina Sociale e alla Pesa, nel 1936
,
grazie a Giuseppe Bondi, Cavaliere di Vittorio Veneto di ritorno dall’Africa
delle colonie. Nei primi anni cinquanta venne innalzato un nuovo edificio
adiacente, per ospitare al pian terreno l’attività di alimentari, bar e
tabacchi, e al piano di sopra la trattoria, già rinomata per la buona cucina. 
I
figli Euro e Roberto, subentrati alla conduzione, ampliarono nel ’69 quella
florida attività che richiedeva ambienti spaziosi dove festeggiare matrimoni,
battesimi e feste sociali, costruendo nella parte dietro, un solido fabbricato,
che arrivò cosi ad accogliere fino a 250 persone. I tortellini che erano il
piatto forte, ma anche i tortelloni, le tagliatelle, le lasagne, i bolliti, gli
arrosti, uscivano fumanti dalla cucina per raggiungere gli affamati avventori
seduti, per un pranzetto veloce, una cena in famiglia, o durante le numerose
occasioni conviviali che garantivano il tutto esaurito: il pranzo dei meccanici
veterani della Ferrari, l’addio di un motorista famoso del Cavallino, la festa
degli Alpini, quella di un’associazione sportiva, la Salamata (la sfida al salame più buono), sempre all’insegna del
buon umore, soprattutto quando si parlava di calcio, e sapendo che i Bondi
erano di provata fede Juventina, c’era sempre qualcuno che organizzava un
raduno del Torino, oppure dell’Inter (una volta venne anche l’allenatore
Mondonico), accerrimi  nemici dei
bianconeri in quegli anni.
  Poteva
capitare di sentire intonare un aria dalla voce possente di Fernando Pavarotti,
di vedere l’Ingegner Forghieri in compagnia di piloti, o il campione di
ciclismo Vandelli scambiare una zuppa inglese con una maglietta, oppure il
premier Romano Prodi in visita a parenti. Ora rimane solo la tabaccheria, a
ricordare tutti quegli anni di onorato servizio, il ristorante Bondi ha chiuso
nel 2012
in seguito alla prematura scomparsa di Euro e Roberto, ma i molti
amici e gourmet, confidano possa riaprire, colmando quel vuoto lasciato nei
tanti che li hanno conosciuti.
Pubblicato su Resto del Carlino 19.07.13

2 Responses to RICORDO dei TORTELLINI di BONDI

  1. Luca Bonacini ha detto:

    Sarà un piacere anche per me conoscerla, e certo non mancherà occasione, è bello che siate ripartiti e l’insegna continui a vivere.

  2. massimo bondi ha detto:

    Mi chiamo Bondi Massimo e ho letto solo ora il suo articolo, sono il figlio di Bondi Roberto e sono molto soddisfatto di quello che ha scritto sulla nostra famiglia ricordando il passato. Volevo appunto dirle che ad Aprile 2015 ho riaperto il Ristorante e il bar con mia moglie e voglio cercare di riproporre come era una volta gli stessi piatti e la stessa ospitalità che si viveva un tempo. Mi farebbe piacere conoscerla.

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