In un volume la
brillante carriera di Giorgio Pinchiorri e Annie Feolde
brillante carriera di Giorgio Pinchiorri e Annie Feolde
Nella
pregevole pubblicazione “Pinchiorri a due voci”, presentata a Firenze a Palazzo
Antinori, anche la prefazione riportata di seguito di Piero Antinori.
pregevole pubblicazione “Pinchiorri a due voci”, presentata a Firenze a Palazzo
Antinori, anche la prefazione riportata di seguito di Piero Antinori.
“Conosco
Giorgio Pinchiorri da più di quarant’anni. Dai tempi in cui lavorava alla Buca
Lapi, la storica trattoria ricavata nelle cantine di Palazzo Antinori. Allora
eravamo entrambi molto giovani e a me piaceva andare a mangiare in quel luogo
così ‘familiare’. Non dovevo neppure fare un grande sforzo, uscivo di casa per
andare a mangiare… a casa! In sala, Giorgio era attivissimo e con quella sua
personalità così vitale consigliava i vini agli ospiti tentando di spiegarne
l’origine e le caratteristiche.
Giorgio Pinchiorri da più di quarant’anni. Dai tempi in cui lavorava alla Buca
Lapi, la storica trattoria ricavata nelle cantine di Palazzo Antinori. Allora
eravamo entrambi molto giovani e a me piaceva andare a mangiare in quel luogo
così ‘familiare’. Non dovevo neppure fare un grande sforzo, uscivo di casa per
andare a mangiare… a casa! In sala, Giorgio era attivissimo e con quella sua
personalità così vitale consigliava i vini agli ospiti tentando di spiegarne
l’origine e le caratteristiche.
Annie Feolde e Giorgio Pinchiorri |
Questa sua singolarità mi colpì, visto che al
tempo il vino non era trattato con la stessa attenzione di oggi. Entrammo in
simpatia, ma mai avrei pensato che in seguito sarebbe diventato uno fra i più
stimati e stimabili uomini di vino del mondo. Poi il salto imprenditoriale con
l’apertura dell’Enoteca Nazionale e poco dopo dell’Enoteca Pinchiorri, oggi la
Cantina di ristorante più importante al mondo. In questo lungo lasso di tempo
ho seguito con amichevole ma anche interessata attenzione la crescita costante
di questo tempio del collezionismo vinicolo. Una
crescita che Pinchiorri ha curato con un amore e una passione da predestinato
tanto che, nel suo caso, mi piace parlare di vocazione, perché credo che le
felici, spesso coraggiose scelte da lui fatte nel tempo siano state, quasi
sempre, segnate dal talento dell’intuizione oltre che dalla sua altissima
competenza. Pochissimi nel mondo conoscono il vino francese come lui, nessuno
come lui ha dato impulso commerciale ai vini toscani e piemontesi in anni in
cui i nostri vini iniziavano la difficile ed entusiasmante sfida del loro
rinnovamento. In una recente occasione, ho organizzato una verticale di tutte
le annate del nostro Tignanello, ma in cantina mancava proprio una bottiglia
del primo anno di produzione, il 1971. Subito ricorsi a Giorgio Pinchiorri che,
naturalmente, me la fece avere con massimo piacere salvandomi da
un’imbarazzante situazione. Impossibile che nella sua cantina manchino le prime
annate di una grande etichetta, impensabile che i vini di punta di tutto il mondo
non facciano parte della sua personalissima collezione.
tempo il vino non era trattato con la stessa attenzione di oggi. Entrammo in
simpatia, ma mai avrei pensato che in seguito sarebbe diventato uno fra i più
stimati e stimabili uomini di vino del mondo. Poi il salto imprenditoriale con
l’apertura dell’Enoteca Nazionale e poco dopo dell’Enoteca Pinchiorri, oggi la
Cantina di ristorante più importante al mondo. In questo lungo lasso di tempo
ho seguito con amichevole ma anche interessata attenzione la crescita costante
di questo tempio del collezionismo vinicolo. Una
crescita che Pinchiorri ha curato con un amore e una passione da predestinato
tanto che, nel suo caso, mi piace parlare di vocazione, perché credo che le
felici, spesso coraggiose scelte da lui fatte nel tempo siano state, quasi
sempre, segnate dal talento dell’intuizione oltre che dalla sua altissima
competenza. Pochissimi nel mondo conoscono il vino francese come lui, nessuno
come lui ha dato impulso commerciale ai vini toscani e piemontesi in anni in
cui i nostri vini iniziavano la difficile ed entusiasmante sfida del loro
rinnovamento. In una recente occasione, ho organizzato una verticale di tutte
le annate del nostro Tignanello, ma in cantina mancava proprio una bottiglia
del primo anno di produzione, il 1971. Subito ricorsi a Giorgio Pinchiorri che,
naturalmente, me la fece avere con massimo piacere salvandomi da
un’imbarazzante situazione. Impossibile che nella sua cantina manchino le prime
annate di una grande etichetta, impensabile che i vini di punta di tutto il mondo
non facciano parte della sua personalissima collezione.
2° da sx Piero Antinori, 3° da sx Giorgio Pinchiorri |
Ma il suo successo è stato certo facilitato
dall’incontro con Annie Féolde che, con la sua verve, il suo entusiasmo, il suo
savoir–faire e la sua straordinaria sensibilità in cucina è riuscita, accanto
al fenomeno Cantina, a farne nascere un altro, un ristorante riconosciuto a
livello mondiale per la qualità eccelsa e per la grande creatività nel solco
della tradizione toscana. Un incontro tra due primissimi attori, dunque, che
rappresentano per Firenze e per l’intero universo vitivinicolo, un punto di
riferimento e un esempio. Ringrazio dunque, da produttore di vino ma anche da
curioso buongustaio, Giorgio e Annie per i loro eccezionali risultati e come
amico, auguro loro, ancora altrettanti anni di scoperte e di successi”.
dall’incontro con Annie Féolde che, con la sua verve, il suo entusiasmo, il suo
savoir–faire e la sua straordinaria sensibilità in cucina è riuscita, accanto
al fenomeno Cantina, a farne nascere un altro, un ristorante riconosciuto a
livello mondiale per la qualità eccelsa e per la grande creatività nel solco
della tradizione toscana. Un incontro tra due primissimi attori, dunque, che
rappresentano per Firenze e per l’intero universo vitivinicolo, un punto di
riferimento e un esempio. Ringrazio dunque, da produttore di vino ma anche da
curioso buongustaio, Giorgio e Annie per i loro eccezionali risultati e come
amico, auguro loro, ancora altrettanti anni di scoperte e di successi”.
Link: Cinquesensi