I 25 chef che nel mondo hanno
fatto la storia della cucina, negli ultimi dieci anni.
fatto la storia della cucina, negli ultimi dieci anni.
Massimo
Bottura, Nadia Santini, Heinz Beck, tra i 25 chef che hanno cambiato il mondo
della cucina negli ultimi dieci anni, secondo il giornalista enogastronomico
Andy Hayler della rivista Elite Traveler.
Bottura, Nadia Santini, Heinz Beck, tra i 25 chef che hanno cambiato il mondo
della cucina negli ultimi dieci anni, secondo il giornalista enogastronomico
Andy Hayler della rivista Elite Traveler.
La
rivista Elite Traveler ha chiesto ad Andy
Hayler, il noto critico gastronomico indipendente americano, di stilare un
elenco dei 25 cuochi che nel corso degli ultimi dieci anni hanno cambiato il
mondo della cucina di qualità. Alcuni di
loro sono tutt’ora chef di primissimo piano altri sono meno soggetti alle luci
della ribalta mediatica ma tutti hanno in comune il fatto di avere
profondamente innovato a modo loro il mondo dell’alta cucina sia che lo abbiano
fatto arrivando a dirigere grandi e complesse catene di ristorazione sia che
siano rimasti fedeli alla dimensione familiare e intima del loro ristorante
collocato magari in un piccolo centro. Questi
i nomi dei 25 prescelti da Hayler: Grant Achatz (Alinea, Chicago); Daniel
Boulud (Daniel, New York); Eric Ripert (Le Bernardin); Nobu Matsuhisa (Nobu Las
Vegas, Nobu London e Nobu Berkeley Street); Raymond Blanc (Le Manoir aux
Quat’Saisons); Heston Blumenthal (The Fat Duck); Gordon Ramsay (Restaurant
Gordon Ramsay); Sven Elverfeld (Aqua); Harald Wohlfahrt (Die Schwarzwaldstube);
Joachim Wissler (Restaurant Vendôme); Heinz Beck (La Pergola); Massimo Bottura (Osteria Francescana); Nadia Santini (Dal Pescatore Santini);
rivista Elite Traveler ha chiesto ad Andy
Hayler, il noto critico gastronomico indipendente americano, di stilare un
elenco dei 25 cuochi che nel corso degli ultimi dieci anni hanno cambiato il
mondo della cucina di qualità. Alcuni di
loro sono tutt’ora chef di primissimo piano altri sono meno soggetti alle luci
della ribalta mediatica ma tutti hanno in comune il fatto di avere
profondamente innovato a modo loro il mondo dell’alta cucina sia che lo abbiano
fatto arrivando a dirigere grandi e complesse catene di ristorazione sia che
siano rimasti fedeli alla dimensione familiare e intima del loro ristorante
collocato magari in un piccolo centro. Questi
i nomi dei 25 prescelti da Hayler: Grant Achatz (Alinea, Chicago); Daniel
Boulud (Daniel, New York); Eric Ripert (Le Bernardin); Nobu Matsuhisa (Nobu Las
Vegas, Nobu London e Nobu Berkeley Street); Raymond Blanc (Le Manoir aux
Quat’Saisons); Heston Blumenthal (The Fat Duck); Gordon Ramsay (Restaurant
Gordon Ramsay); Sven Elverfeld (Aqua); Harald Wohlfahrt (Die Schwarzwaldstube);
Joachim Wissler (Restaurant Vendôme); Heinz Beck (La Pergola); Massimo Bottura (Osteria Francescana); Nadia Santini (Dal Pescatore Santini);
Alain Ducasse (Alain Ducasse at The Dorchester); Joël Robuchon (L’Atelier de
Joël Robuchon Hong Kong & Tokyo); Robuchon á Galera); Michel Guérard (Les
Prés d’Eugénie); Michel Troisgros (La Maison Troisgros); Philippe Rochat
(Restaurant de L’Hôtel de Ville); Ferran
Adria (elBulli); Tetsuya Wakuda (Tetsuya’s Australia); Seiji Yamamoto
(Nihonryori RyuGin); René Redzepi (Noma);
Thomas Keller (The French Laundry/Per Se); Sergio Herman (Old Sluis). Riguardo
alle motivazioni diamo alcuni cenni per quanto concerne i 4 chef che fanno
parte della nostra associazione. Heinz Beck viene ricordato per avere saputo
adottare ai livelli più alti la grande tradizione culinaria italiana
reinterpretandola con una grande attenzione alla salubrità delle tecniche di
cottura. Una cucina che fonde comunicazione, stupore, natura e armonia. Massimo Bottura viene invece descritto come
il “supremo modernista” della cucina italiana capace di fondere arte
e cucina, la tradizione delle tecniche di cucina francesi con un approccio
estremamente moderno.
Joël Robuchon Hong Kong & Tokyo); Robuchon á Galera); Michel Guérard (Les
Prés d’Eugénie); Michel Troisgros (La Maison Troisgros); Philippe Rochat
(Restaurant de L’Hôtel de Ville); Ferran
Adria (elBulli); Tetsuya Wakuda (Tetsuya’s Australia); Seiji Yamamoto
(Nihonryori RyuGin); René Redzepi (Noma);
Thomas Keller (The French Laundry/Per Se); Sergio Herman (Old Sluis). Riguardo
alle motivazioni diamo alcuni cenni per quanto concerne i 4 chef che fanno
parte della nostra associazione. Heinz Beck viene ricordato per avere saputo
adottare ai livelli più alti la grande tradizione culinaria italiana
reinterpretandola con una grande attenzione alla salubrità delle tecniche di
cottura. Una cucina che fonde comunicazione, stupore, natura e armonia. Massimo Bottura viene invece descritto come
il “supremo modernista” della cucina italiana capace di fondere arte
e cucina, la tradizione delle tecniche di cucina francesi con un approccio
estremamente moderno.
I suoi piatti sono un continuo richiamo al connubio
tra l’alta cucina e l’arte contemporanea. Nadia Santini viene invece ricordata
come la più sublime interprete della cucina italiana proposta all’interno di un
contesto, il ristorante Dal Pescatore a
Canneto sull’Oglio, unico e straordinario. La sua grandezza, secondo Hayler,
sta anche nella coerenza con cui Nadia ha proseguito nel solco della tradizione
portandola alle vette più elevate senza mai cedere di un solo millimetro
alla moda di quelli che Hayler definisce i “gastro scienziati”. Lo
Chef francese Alain Ducasse è invece ricordato come il campione degli chef
imprenditori di successo capace di mettere in piedi un vero è proprio impero
gastronomico che raccoglie da solo 21 stelle Michelin, un impero di cui fa
parte ovviamente Le Luis XVI, il ristorante dell’Hôtel de Paris, nel cuore di
Montecarlo inserito nell’esclusivo circuito della nostra guida.
tra l’alta cucina e l’arte contemporanea. Nadia Santini viene invece ricordata
come la più sublime interprete della cucina italiana proposta all’interno di un
contesto, il ristorante Dal Pescatore a
Canneto sull’Oglio, unico e straordinario. La sua grandezza, secondo Hayler,
sta anche nella coerenza con cui Nadia ha proseguito nel solco della tradizione
portandola alle vette più elevate senza mai cedere di un solo millimetro
alla moda di quelli che Hayler definisce i “gastro scienziati”. Lo
Chef francese Alain Ducasse è invece ricordato come il campione degli chef
imprenditori di successo capace di mettere in piedi un vero è proprio impero
gastronomico che raccoglie da solo 21 stelle Michelin, un impero di cui fa
parte ovviamente Le Luis XVI, il ristorante dell’Hôtel de Paris, nel cuore di
Montecarlo inserito nell’esclusivo circuito della nostra guida.
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