Aria Nuova alla
Stazione Centrale
Stazione Centrale
Finalmente
un caffè buono e un oasi per il gourmet, alla stazione di Milano
un caffè buono e un oasi per il gourmet, alla stazione di Milano
di Luca Bonacini
Il
suono della sveglia non mi concede tregua, mentre esco giocoforza da un sogno
nel quale sto prendendo un aperitivo con Hemingway. Beh, essendo il mio autore
preferito ci sta che rientri nei miei sogni, al pari di Caterina Murrino e Olga
Kurylenko, ma per altri motivi, e mi alzo da letto, mentre ancora vedo Martini e Mojito che arrivano a nastro seguiti dalle leggendarie
crocchette e dai tramezzini di pollo dell’Harrys Bar di Venezia, enclave
assoluta dello scrittore americano. Una doccia e via, mi precipito alla
stazione, c’è quello delle 6,30 per Milano, mi condurrà in un lampo nella
capitale economica del Belpaese (non esageriamo è un umile intercity regionale,
non c’è budget per gli sfavillanti Freccia Argento, Oro, Platino … ). Alle nove
ho un appuntamento importante con un cacciatore di teste, pare che una
multinazionale sia interessata al mio curriculum, non ci credo neanche io, a
rileggerlo è un imbarazzante elenco di eventi
food & beverage, degustazioni, cene a tema, (con o senza delitto), work
shop, incontri con chef famosi, food blogger e foodies, visite a cantine, a
piccoli artigiani del gusto, eventi James Bond a base dei cocktail amati da
007, e premiazioni a emeriti ristoratori che friggono con maestria gnocco
fritto. Chi legge questa roba si
chiederà se il candidato a questa consulenza, mangia per vivere o vive per
mangiare e bere, e in effetti è quello che mi chiedo anche io da anni. Ma
tantè giochiamoci al meglio … L’umile intercity non è pieno a quell’ora, e mi
trovo un posticino accanto a uno scompartimento dove il controllore senior sta
facendo da tutor a una giovane allieva, che deve essere al primo giorno di
lavoro. E’ a loro che mi rivolgo per fare il biglietto, a quell’ora la biglietteria
della stazione è ancora chiusa, e il distributore automatico incomprensibile, pago
una piccola mora e poi mi abbiocco. Sprofondo
in un sonno agitato ma stavolta di Hemigway nessuna traccia, ci sono invece le
Bond Girl Caterina Murrino e Olga Kurylenco insieme a me, e non vi dico altro.
suono della sveglia non mi concede tregua, mentre esco giocoforza da un sogno
nel quale sto prendendo un aperitivo con Hemingway. Beh, essendo il mio autore
preferito ci sta che rientri nei miei sogni, al pari di Caterina Murrino e Olga
Kurylenko, ma per altri motivi, e mi alzo da letto, mentre ancora vedo Martini e Mojito che arrivano a nastro seguiti dalle leggendarie
crocchette e dai tramezzini di pollo dell’Harrys Bar di Venezia, enclave
assoluta dello scrittore americano. Una doccia e via, mi precipito alla
stazione, c’è quello delle 6,30 per Milano, mi condurrà in un lampo nella
capitale economica del Belpaese (non esageriamo è un umile intercity regionale,
non c’è budget per gli sfavillanti Freccia Argento, Oro, Platino … ). Alle nove
ho un appuntamento importante con un cacciatore di teste, pare che una
multinazionale sia interessata al mio curriculum, non ci credo neanche io, a
rileggerlo è un imbarazzante elenco di eventi
food & beverage, degustazioni, cene a tema, (con o senza delitto), work
shop, incontri con chef famosi, food blogger e foodies, visite a cantine, a
piccoli artigiani del gusto, eventi James Bond a base dei cocktail amati da
007, e premiazioni a emeriti ristoratori che friggono con maestria gnocco
fritto. Chi legge questa roba si
chiederà se il candidato a questa consulenza, mangia per vivere o vive per
mangiare e bere, e in effetti è quello che mi chiedo anche io da anni. Ma
tantè giochiamoci al meglio … L’umile intercity non è pieno a quell’ora, e mi
trovo un posticino accanto a uno scompartimento dove il controllore senior sta
facendo da tutor a una giovane allieva, che deve essere al primo giorno di
lavoro. E’ a loro che mi rivolgo per fare il biglietto, a quell’ora la biglietteria
della stazione è ancora chiusa, e il distributore automatico incomprensibile, pago
una piccola mora e poi mi abbiocco. Sprofondo
in un sonno agitato ma stavolta di Hemigway nessuna traccia, ci sono invece le
Bond Girl Caterina Murrino e Olga Kurylenco insieme a me, e non vi dico altro.
Mentre il vecchio treno raggiunge la stazione Centrale di Milano sono in
dormiveglia e sento che qualcuno consiglia a qualcun altro un posto da non
perdere, si tratta di un bar ristorante con una particolare atmosfera, dove
trovare un caffè con la Cuccuma, buonissimo, preparato ancora come una volta
con la moka di casa. Sto ancora sognando ? Non lo so. Ma, mentre scendo dal
treno involontariamente ne vado alla ricerca, cerco questo posto, e lo trovo.
Si trova dentro alla stazione, prima delle lunghe scale che portano fuori. Beh amici, è come essere in vacanza, il
posto è veramente chic, l’ingresso sembra una hall di un albergo, con eleganti
e monumentali poltrone, tutte diverse fra loro, e luci basse. Con una porta automatica
si accede al locale tutto in stile country con ricercati elementi d’arredo, i
commessi ti sorridono, sono gentili, e c’è “na
fagottata de roba” come diceva Alberto Sordi, nelle vetrine dello snack.
Un’affettatrice con un eccellente selezione di salumi, taglieri di formaggi,
una pizzeria, la griglia per la carne e il pesce, e valenti chef in un
impeccabile divisa, operosi nel tagliare, mescolare, impanare, cuocere, primi
piatti di pasta, insalatoni, e secondi sfiziosi, per tutti i palati anche per celiaci,
vegani, e vegetariani. Bevo il famoso
caffè ed è buono, circondato da tanti prodotti selezionati da chef di fama, accanto
a me ospiti eleganti, quasi mi dimentico che sono in stazione, notoriamente
luogo nel quale stare attenti al portafoglio. Quando esco vedo l’insegna e
non credo ai miei occhi : Autogrill Bistrot. Complimenti, un’esempio di qualità
nel servizio e nella scelta dei prodotti, inaspettato per un colosso abituato a
grandi numeri in autostrada. Una vera e propria sosta gourmet, un esperienza piacevole, finalmente
un luogo in Stazione a Milano dove poter posarsi in santa pace per soddisfare
un languorino, o sfamarsi, oppure sostare per un semplice caffè attendendo
l’arrivo del treno.
dormiveglia e sento che qualcuno consiglia a qualcun altro un posto da non
perdere, si tratta di un bar ristorante con una particolare atmosfera, dove
trovare un caffè con la Cuccuma, buonissimo, preparato ancora come una volta
con la moka di casa. Sto ancora sognando ? Non lo so. Ma, mentre scendo dal
treno involontariamente ne vado alla ricerca, cerco questo posto, e lo trovo.
Si trova dentro alla stazione, prima delle lunghe scale che portano fuori. Beh amici, è come essere in vacanza, il
posto è veramente chic, l’ingresso sembra una hall di un albergo, con eleganti
e monumentali poltrone, tutte diverse fra loro, e luci basse. Con una porta automatica
si accede al locale tutto in stile country con ricercati elementi d’arredo, i
commessi ti sorridono, sono gentili, e c’è “na
fagottata de roba” come diceva Alberto Sordi, nelle vetrine dello snack.
Un’affettatrice con un eccellente selezione di salumi, taglieri di formaggi,
una pizzeria, la griglia per la carne e il pesce, e valenti chef in un
impeccabile divisa, operosi nel tagliare, mescolare, impanare, cuocere, primi
piatti di pasta, insalatoni, e secondi sfiziosi, per tutti i palati anche per celiaci,
vegani, e vegetariani. Bevo il famoso
caffè ed è buono, circondato da tanti prodotti selezionati da chef di fama, accanto
a me ospiti eleganti, quasi mi dimentico che sono in stazione, notoriamente
luogo nel quale stare attenti al portafoglio. Quando esco vedo l’insegna e
non credo ai miei occhi : Autogrill Bistrot. Complimenti, un’esempio di qualità
nel servizio e nella scelta dei prodotti, inaspettato per un colosso abituato a
grandi numeri in autostrada. Una vera e propria sosta gourmet, un esperienza piacevole, finalmente
un luogo in Stazione a Milano dove poter posarsi in santa pace per soddisfare
un languorino, o sfamarsi, oppure sostare per un semplice caffè attendendo
l’arrivo del treno.
Credits Immagini : Grandihotel.it – Milanoingressolibero.blogspot.com