Dieta. Mai più
notti col barattolone di Nutella grazie a una ricerca italiana
notti col barattolone di Nutella grazie a una ricerca italiana
di Antea Raucci
Stop alle abbuffate compulsive: abbiamo
scoperto come disattivare l’ormone colpevole. Si chiama CRF il controllore dell’ansia che spinge milioni di persone a
riversare su grandi quantità di cibo le proprie preoccupazioni. Troppo
spesso, poi, degenera in pericolose forme di bulimia. La scoperta, seppur fatta
tra le mura dell’università di Boston, è Made in Italy. I due studiosi
Valentina Sabino e Pietro Cottone hanno
scovato una molecola, presente già in alcuni antidepressivi, che però risulta
essere particolarmente efficace contro i tentativi di divorare le proprie ansie
sotto forma di cibo. “Abbiamo
dimostrato che iniettando un farmaco antagonista del CRF nell’amigdala,
riusciamo a bloccare completamente sia le abbuffate compulsive sia l’ansia
generata dall’astinenza dai cibi appetitosi”. Si tratta dunque di un
trattamento farmacologico, ma c’è anche
chi ci prova attraverso le nuove tecnologie della realtà virtuale, come gli
studiosi dell’università di Valencia. I pazienti vengono catapultati
nell’ologramma di una cucina dove simulano di mangiare della pizza. Chi è
affetto da disturbi alimentari legati all’ansia, mostra immediatamente stati di
agitazione e sensi di colpa. Eppure il ciclo di terapia virtuale su questi
individui mostra un miglioramento
dell’approccio al cibo.
scoperto come disattivare l’ormone colpevole. Si chiama CRF il controllore dell’ansia che spinge milioni di persone a
riversare su grandi quantità di cibo le proprie preoccupazioni. Troppo
spesso, poi, degenera in pericolose forme di bulimia. La scoperta, seppur fatta
tra le mura dell’università di Boston, è Made in Italy. I due studiosi
Valentina Sabino e Pietro Cottone hanno
scovato una molecola, presente già in alcuni antidepressivi, che però risulta
essere particolarmente efficace contro i tentativi di divorare le proprie ansie
sotto forma di cibo. “Abbiamo
dimostrato che iniettando un farmaco antagonista del CRF nell’amigdala,
riusciamo a bloccare completamente sia le abbuffate compulsive sia l’ansia
generata dall’astinenza dai cibi appetitosi”. Si tratta dunque di un
trattamento farmacologico, ma c’è anche
chi ci prova attraverso le nuove tecnologie della realtà virtuale, come gli
studiosi dell’università di Valencia. I pazienti vengono catapultati
nell’ologramma di una cucina dove simulano di mangiare della pizza. Chi è
affetto da disturbi alimentari legati all’ansia, mostra immediatamente stati di
agitazione e sensi di colpa. Eppure il ciclo di terapia virtuale su questi
individui mostra un miglioramento
dell’approccio al cibo.
Link: repubblica.it
– Scattidigusto
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Immagine:
strenghtnutrition.101.blogspot.com
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