IL BICCHIERE IDEALE PER IL VINO SECONDO LUCA GARDINI

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Luca Gardini e il Suo bicchiere
di Antea Raucci
Se
pensate che il mondo del vino sia una cerchia per pochi eletti sempre pronti a
tirar fuori una smorfia altezzosa mentre lasciano roteare tannini nel calice,
tenetevi forte perché la rivoluzione parte proprio dall’emblema che qualcuno
troppo spesso scambia per blasone: il bicchiere. Cosa
ancor più eversiva, a capo del “movimento” à rebours non c’è un sommelier,
bensì il sommelier, il campione mondiale dei sommelier Luca Gardini. Questa
nuova avanguardia è nata nella cristalleria toscana Rcr e il bicchiere è stato
battezzato “democratico”. Il design dell’intera linea di bicchieri democratici,
la World’s Best, è di Fabio Novembre, una vera e propria rock star del design
contemporaneo capace di dare forma a quello che potrebbe rappresentare un
approccio più rilassato alla degustazione. Senza dimenticare che il bicchiere
sarà venduto da luglio anche nei supermercati ad un prezzo più che popolare: 3
euro. Ma
scendiamo nel dettaglio. Come in ogni rivoluzione che si rispetti, qualche
colonna portate della vecchia storia va fisicamente abbattuta. Diciamo quindi
addio allo stelo che tiene su il calice e che molti non sanno come e se
afferrare. Niente più situazioni di dubbio compulsivo in cui sbirciare dal
degustatore apparentemente più capace nella sala.
La forma del bicchiere
democratico ricorda una comodità da osteria pur essendo forgiato in luxion, un
cristallo brevettato dalla Rcr che lo definisce il migliore del mondo. E’
capace di isolare molto meglio la temperatura del vino nonostante il bicchiere
si afferri con la mano aperta. Superpratico. In più resiste all’usura dei
lavaggi frequenti restando limpido e, cosa assolutamente da non sottovalutare,
entra perfettamente in lavastoviglie pur avendo una micro pendenza che facilita
lo scolo dell’acqua. 
La base del bicchiere democratico ricorda il tastevin dei
sommelier grazie a delle piccole sfere. Presenta uno spigolo sul bordo ottenuto
dall’intersezione di due linee, in modo che il bouquet d’aromi salga meglio
verso il naso. A proposito di naso, la larghezza del bicchiere garantisce che
proprio tutti possano apprezzare da vicino i profumi. Lo stesso Gardini si è
compiaciuto della meraviglia delle persone alla vista di un bicchiere studiato
per il vino ma maneggevole.
Quando l’abbiamo portato alle cene gourmet durante
il Giro d’Italia è stato interessante notare lo stupore delle persone per
questi bicchieri facili da maneggiare e tecnologici. La
linea World’s best consta di 5 bicchieri: per rossi, bianchi, dessert, acqua e
quello per le bollicine ancora più grande al fine di godersi meglio il perlage
. La
diatriba tra i conservatori cultori del lussuoso calice e i progressisti pronti
ad afferrare il bicchiere democratico non tarderà ad arrivare, ma per ora
brindiamo alla possibilità di scegliere come apprezzare un buon vino.

Link:
Corriere – Scatti di gusto.it

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