64 euro per quattro
gelati
gelati
Si
inaugura la stagione :
inaugura la stagione :
salassati 4 turisti inglesi
Benvenuti nel centro storico di Roma, anno
2013, scrive oggi il Corriere, dove quattro vacanzieri inglesi strabuzzano
ancora gli occhi davanti allo scontrino di un bar: 64 (sessantaquattro) euro per 4 (quattro) coni gelato. S-E-D-I-C-I
euro l’uno. Roger Bannister, il fratello Steven e le mogli Wendy e Joyce, tutti
di Birmingham, stanno passando una settimana di vacanza a Roma. Ieri pomeriggio
gironzolano per il centro fermandosi per un gelato tra via della Vite e via
della Propaganda, proprio dietro piazza di Spagna. Quattro coni, due cialde, tre gusti ognuno: totale, sessantaquattro
euro. E non hanno nemmeno consumato i gelati seduti al tavolo. Lo scontrino
è intestato alla Cardesi s.r.l di Alfiero Tredicine, cognome noto e
chiacchierato in città sia per i camion bar del Centro sia per l’attività
politica (nel Pdl) di Giordano, consigliere comunale. La difesa ufficiale? “Ma
dentro quei coni entrano sette etti di gelato!”. Circonvenzione di turista, facile rubricare così l’episodio, ultimo
di una lunga serie a Roma. Dal
ristorante Passetto, dietro piazza Navona, dove nel 2009 due giapponesi
pagarono 695 euro per “due pasti completi con vino e acqua” al caso
dell’americana che, trasportata su un’ambulanza privata, si è vista consegnare
un conto da 1.300 euro. Resta il fatto che nel bar, i prezzi sono affissi a
chiare lettere, anzi, si legge che un cono può arrivare a 20 euro. Persino un
paio di utenti su Google Maps mettono in guardia i turisti: “Fanno finta di non capire che hai ordinato
una porzione piccola, ti presentano un gelato da 7 euro, e ti fregano con
il cambio. Da evitare a tutti i costi” oppure: “Paghi una porzione piccola di
gelato 16 euro!!! Fregano i turisti approfittando del fatto che non conoscono
bene la lingua italiana“. Il candidato al Primo municipio, Matteo Costantini, si è offerto di rimborsare i turisti inglesi, che
sotto choc ma ancora innamorati dell’Italia li hanno rifiutati: “Non
vogliamo i soldi indietro, vogliamo capire come sia possibile”. Dal discorso
d’insediamento del primo ministro Enrico Letta: “Molti stranieri vogliono
bagnarsi nei nostri mari, visitare le nostre città, mangiare italiano“.
2013, scrive oggi il Corriere, dove quattro vacanzieri inglesi strabuzzano
ancora gli occhi davanti allo scontrino di un bar: 64 (sessantaquattro) euro per 4 (quattro) coni gelato. S-E-D-I-C-I
euro l’uno. Roger Bannister, il fratello Steven e le mogli Wendy e Joyce, tutti
di Birmingham, stanno passando una settimana di vacanza a Roma. Ieri pomeriggio
gironzolano per il centro fermandosi per un gelato tra via della Vite e via
della Propaganda, proprio dietro piazza di Spagna. Quattro coni, due cialde, tre gusti ognuno: totale, sessantaquattro
euro. E non hanno nemmeno consumato i gelati seduti al tavolo. Lo scontrino
è intestato alla Cardesi s.r.l di Alfiero Tredicine, cognome noto e
chiacchierato in città sia per i camion bar del Centro sia per l’attività
politica (nel Pdl) di Giordano, consigliere comunale. La difesa ufficiale? “Ma
dentro quei coni entrano sette etti di gelato!”. Circonvenzione di turista, facile rubricare così l’episodio, ultimo
di una lunga serie a Roma. Dal
ristorante Passetto, dietro piazza Navona, dove nel 2009 due giapponesi
pagarono 695 euro per “due pasti completi con vino e acqua” al caso
dell’americana che, trasportata su un’ambulanza privata, si è vista consegnare
un conto da 1.300 euro. Resta il fatto che nel bar, i prezzi sono affissi a
chiare lettere, anzi, si legge che un cono può arrivare a 20 euro. Persino un
paio di utenti su Google Maps mettono in guardia i turisti: “Fanno finta di non capire che hai ordinato
una porzione piccola, ti presentano un gelato da 7 euro, e ti fregano con
il cambio. Da evitare a tutti i costi” oppure: “Paghi una porzione piccola di
gelato 16 euro!!! Fregano i turisti approfittando del fatto che non conoscono
bene la lingua italiana“. Il candidato al Primo municipio, Matteo Costantini, si è offerto di rimborsare i turisti inglesi, che
sotto choc ma ancora innamorati dell’Italia li hanno rifiutati: “Non
vogliamo i soldi indietro, vogliamo capire come sia possibile”. Dal discorso
d’insediamento del primo ministro Enrico Letta: “Molti stranieri vogliono
bagnarsi nei nostri mari, visitare le nostre città, mangiare italiano“.
Crediti | Link:
Dissapore, Corriere Roma, Google Maps, Repubblica.
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Immagine: Google
Maps, Corriere Roma
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