NASCE IL MUSEO DEL GELATO

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MUSEO del GELATO
“CARPIGIANI”
il gelato è un arte millenaria

di Luca Bonacini


La
nota allegra di questa mattinata grigia e piovosa è la visita al Museo del
Gelato Carpigiani, magari con la segreta speranza che ci scappi l’assaggio. Ci
attende la direttrice del Museo
Valentina Righi
, giovane e preparata manager, che prima di noi ha incontrato
un giornalista dell’Indipendent, segno che la nascita di questa chicca per gli
appassionati del gelato, ha fatto velocemente il giro del mondo. La grande
hall, è l’anticamera del Museo del gelato più importante d’Europa, del resto a Bologna c’è una radicata tradizione nella
lavorazione di questo eccezionale dessert e una rinomata scuola di maestri
gelatieri.
Qui si costruiscono macchine per il gelato artigianale dal 1946,
e molto del merito della diffusione del gelato italiano nel mondo si deve a
questo storico marchio rimasto di proprietà all’omonima famiglia fino all’89. Un
azienda avviata e consolidata leader in un comparto che sembra non risentire
troppo della crisi diffusa dei consumi, che decide di investire in cultura del
prodotto, attuando un considerevole investimento per realizzare un Museo unico nel suo genere

Eccoci
finalmente nell’ampio spazio living dedicato alla storia del gelato, dove
scopriamo che si tratta probabilmente del dessert
più longevo della storia
, fin da quando al tempo degli Egizi era un
primordiale intruglio di neve, frutta e miele, riservato solo alle caste
altolocate, in uso anche nei banchetti delle famiglie Patrizie dell’Antica Roma
che attingevano la neve necessaria dalle antiche ghiacciaie sotterranee. La
tradizione attribuisce la nascita del
sorbetto alle popolazioni Arabe
, mentre il gelato molto vicino a come lo conosciamo sembra essere un invenzione
italiana
, forse grazie all’abilità dei monaci, a Caterina de Medici si deve
l’esportazione del gelato alla Corte di Francia, risale al 1692 la più antica
ricetta ritrovata fino ad oggi, e al
1686 la nascita della prima gelateria che segna la democratizzazione del
gelato, non più appannaggio esclusivo dei nobili
. Nel Novecento avviene una
piccola rivoluzione con l’invenzione del cono nel 1903 e con l’invenzione della
prima macchina per il gelato nel 1927. Un percorso avvincente indietro nel
tempo fatto di antichi oggetti per la lavorazione del gelato, primordiali strumenti
manuali ancora in legno e i primi modelli elettrici in assoluto, l’evoluzione
della tecnica attraverso il design, e filmati multimediali, prendono per mano
il visitatore portandolo alla scoperta del mondo del gelato di ieri e di oggi. 

Un Museo creato grazie al contributo di tanti collezionisti, raccoglitori, e
semplici gelatai, che hanno fornito il materiale accomunati da un’unica
passione per il gelato, un comparto
museale tutt’altro che statico
. Nel laboratorio Carpigiani, il più grande
del mondo, si organizzano laboratori per bambini, corsi per professionisti in
dieci lingue differenti, rivolti a chi vuole affinare la tecnica, o aprire una
gelateria, e a questi ultimi si fornisce consulenza a 360° sulla nuova attività
imprenditoriale che andranno a intraprendere. Molta teoria, tanta pratica, tanto
gelato, e quello che rimane dalle tante prove che vengono effettuate ? Viene
fornito in beneficenza alle associazioni di volontariato. Abbiamo finito, ma
tutto questo parlare ci ha fatto venir voglia di gelato e Valentina è pronta a
farci accomodare nella gelateria degustazione a fianco dello stabilimento, un
vero paradiso dei golosi, dove chiunque, anche chi viene da fuori, a tutte le
ore può togliersi la voglia di gelato, dai
gusti più classici a quelli più strani, ma tutti di qualità
.

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