IL DRINK MANCATO FRA ENZO FERRARI E SANDRO PERTINI

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Aperitivo con il Presidente
quella volta che Sandro Pertini incontrò Enzo Ferrari

di Luca
Bonacini


Quel giorno la via Giardini si bloccò, le auto erano
diligentemente in fila e attendevano. Carabinieri e Polizia fermavano il
traffico per fare entrare nel parcheggio un ospite molto speciale: era Sandro
Pertini, il presidente partigiano. Statura morale e grande umanità, era stato
esiliato, speaker di una radio clandestina, e detenuto durante il ventennio
fascista. Da presidente, carica che aveva a lungo rifiutato, era riuscito a riavvicinare
i cittadini allo stato, nei difficili momenti delle stragi e del terrorismo.
Veniva da un’incontro importante a Maranello con Enzo Ferrari, che però non
aveva avuto l’esito sperato, fra i due leader non era scattata la scintilla,
forse perche il presidente si era presentato in Maserati, e l’incontro era
durato meno del previsto. C’era un ora di tempo da riempire prima di
raggiungere l’Accademia dove aveva luogo il Mac P100, e venne deciso in tutta
fretta di organizzare un aperitivo a metà strada. 

La telefonata aveva raggiunto
Giancarlo Brevini titolare del Green Park, locale di moda dell’epoca proprio
mentre si festeggiavano due matrimoni e il locale era strapieno. Ma riuscì
comunque a inventarsi una sala dove poter accogliere il presidente con tutti
gli onori e offrire le specialità modenesi : lambrusco, aceto balsamico e
parmigiano, e addirittura a riunire lo staff che all’arrivo di quell’ospite
cosi importante fece scattare l’applauso di benvenuto. Brevini non dimenticò mai
quel 30 maggio 1983, ma neppure il presidente quella cortesia, e qualche giorno
dopo arrivarono dal Quirinale i ringraziamenti ufficiali con firma autografa. Le
ampie sale del Green Park potevano accogliere eventi di grande cabotaggio e la
professionalità di Giancarlo, abile conversatore faceva sentire tutti a proprio
agio. Fu il locale di Casinalbo ad ospitare le presentazioni Ferrari con i
piloti del momento Villeneuve, Pironì, Reutman, Mansel, e anche Enzo Ferrari
veniva volentieri da Giancarlo, conosciuto dieci anni prima al ristorante “La
Gola”. Si accomodava insieme agli amici del sabato, nella solita saletta
riservata e ordinava il risotto ai peperoni, confermando la proverbiale
cordialità che aveva con i ristoratori che gli erano simpatici. Un locale che rappresentò
un vero e proprio punto di riferimento per la Modena di quegli anni, con il
salone delle feste sempre gremito per cenare a ritmo di musica e tirare tardi
con orchestre tra le più famose, e i personaggi dello spettacolo più noti.

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