Terremoto in
Emilia: un anno dopo la Lanterna di Diogene ha bisogno di noi
Emilia: un anno dopo la Lanterna di Diogene ha bisogno di noi
Anniversari
da non dimenticare. Il 20 maggio 2012 e di nuovo il 29 il terremoto colpiva
l’Emilia Romagna provocando devastazione e morte. Senza risparmiare i
capolavori gastronomici di cui l’Emilia, terra opulenta e generosa abbonda.
da non dimenticare. Il 20 maggio 2012 e di nuovo il 29 il terremoto colpiva
l’Emilia Romagna provocando devastazione e morte. Senza risparmiare i
capolavori gastronomici di cui l’Emilia, terra opulenta e generosa abbonda.
di
Giorgia Cannarella
Giorgia Cannarella
Tra i più danneggiati caseifici e acetaie
oltre ai ristoranti come La Lanterna di Diogene, a Solara di Bomporto (MO). La Lucciola è un Centro di Terapia
Integrata per bambini e ragazzi con sindrome di Down. Nel 2003 dalla
Lucciola nasce la cooperativa La Lanterna, dove i ragazzi allevano animali
(galline, maiali, pecore, conigli), coltivano ortaggi e alberi da frutta oltre
a un vigneto di Trebbiano per la produzione di aceto balsamico tradizionale di
Modena. Nel 2006 apre l’osteria, gli ingredienti provenienti dalla fattoria
diventano piatti semplici e genuini. Poca retorica a chilometro zero, per la
Lanterna parole come sostenibilità e stagionalità non sono slogan vuoti, ma
semplice quotidianità. Per spiegare la filosofia del locale, Giovanni Cuocci,
presidente della cooperativa, usa la
metafora del pollo. Ogni ragazzo contribuisce, a suo modo, alla (perfetta)
riuscita del pollo che abbiamo nel piatto. “C’è chi è bravo a dargli da
mangiare, chi a tirargli il collo, chi a spennarlo, chi a cucinarlo, chi a
servirlo a tavola, chi a pulire i piatti. La bontà del pollo, però, è
ugualmente merito di tutti”. Un posto, insomma, dove disabilità vuole dire
semplicemente abilità diverse: le differenze non vengono negate, ma
valorizzate, e ogni compito ha pari dignità. Nel terremoto dell’anno scorso
l’osteria non subisce danni, La Lucciola invece sì: l’acetaia e il centro di terapia sono completamente inagibili. All’inizio,
racconta Giovanni, quello che mancava era la voglia di ricominciare. “A darci
la voglia di continuare sono state le persone, che da subito sono tornate a
mangiare da noi, e ci hanno ripetuto quanto era importante che continuassimo”. Oltre
al sostegno emotivo, è arrivato quello concreto. Le manifestazioni di solidarietà sono state tante e inaspettate:
dall’Umbria, ad esempio, è partito il progetto Sos Acetaia, che ha fatto
arrivare due container in cui sono state trasferite le botti. Tante donazioni,
sia di privati che di associazioni, hanno permesso di portare avanti i lavori
di ristrutturazione, ma gli edifici restano inagibili. Come fare ad aiutare i
ragazzi della Lucciola? Andare a cena alla Lanterna è sicuramente una buona
idea, per loro e per le vostre pance. Qui trovate gli estremi per le donazioni.
Il 31 maggio le Condotte Slow Food di
Modena e Cento e Slow Food Emilia Romagna hanno organizzato una cena di
beneficenza a Casumaro di Cento a
cui parteciperà anche Carlo Petrini, presidente Slow Food. Durante la serata
verranno distribuiti i fondi raccolti da Slow Food Italia che, uniti al
ricavato della cena, aiuteranno alcune realtà terremotate, tra queste anche La
Lanterna.
oltre ai ristoranti come La Lanterna di Diogene, a Solara di Bomporto (MO). La Lucciola è un Centro di Terapia
Integrata per bambini e ragazzi con sindrome di Down. Nel 2003 dalla
Lucciola nasce la cooperativa La Lanterna, dove i ragazzi allevano animali
(galline, maiali, pecore, conigli), coltivano ortaggi e alberi da frutta oltre
a un vigneto di Trebbiano per la produzione di aceto balsamico tradizionale di
Modena. Nel 2006 apre l’osteria, gli ingredienti provenienti dalla fattoria
diventano piatti semplici e genuini. Poca retorica a chilometro zero, per la
Lanterna parole come sostenibilità e stagionalità non sono slogan vuoti, ma
semplice quotidianità. Per spiegare la filosofia del locale, Giovanni Cuocci,
presidente della cooperativa, usa la
metafora del pollo. Ogni ragazzo contribuisce, a suo modo, alla (perfetta)
riuscita del pollo che abbiamo nel piatto. “C’è chi è bravo a dargli da
mangiare, chi a tirargli il collo, chi a spennarlo, chi a cucinarlo, chi a
servirlo a tavola, chi a pulire i piatti. La bontà del pollo, però, è
ugualmente merito di tutti”. Un posto, insomma, dove disabilità vuole dire
semplicemente abilità diverse: le differenze non vengono negate, ma
valorizzate, e ogni compito ha pari dignità. Nel terremoto dell’anno scorso
l’osteria non subisce danni, La Lucciola invece sì: l’acetaia e il centro di terapia sono completamente inagibili. All’inizio,
racconta Giovanni, quello che mancava era la voglia di ricominciare. “A darci
la voglia di continuare sono state le persone, che da subito sono tornate a
mangiare da noi, e ci hanno ripetuto quanto era importante che continuassimo”. Oltre
al sostegno emotivo, è arrivato quello concreto. Le manifestazioni di solidarietà sono state tante e inaspettate:
dall’Umbria, ad esempio, è partito il progetto Sos Acetaia, che ha fatto
arrivare due container in cui sono state trasferite le botti. Tante donazioni,
sia di privati che di associazioni, hanno permesso di portare avanti i lavori
di ristrutturazione, ma gli edifici restano inagibili. Come fare ad aiutare i
ragazzi della Lucciola? Andare a cena alla Lanterna è sicuramente una buona
idea, per loro e per le vostre pance. Qui trovate gli estremi per le donazioni.
Il 31 maggio le Condotte Slow Food di
Modena e Cento e Slow Food Emilia Romagna hanno organizzato una cena di
beneficenza a Casumaro di Cento a
cui parteciperà anche Carlo Petrini, presidente Slow Food. Durante la serata
verranno distribuiti i fondi raccolti da Slow Food Italia che, uniti al
ricavato della cena, aiuteranno alcune realtà terremotate, tra queste anche La
Lanterna.
Link : Dissapore