IL CULATELLO
SBARCA
NEGLI STATI UNITI
NEGLI STATI UNITI
di Luca Bonacini
Dopo anni di inflessibile embargo, finalmente il Culatello potrà deliziare gli
americani, insieme a salame, coppa, pancetta e altre prelibatezze della
migliore salumeria italiana. Anche il pregiato Culatello, una coscia di maiale
lavorata secondo antica tradizione quando la Bassa di Parma è avvolta dalla
nebbia e dal freddo, citato per la prima volta in un documento del 1735, arriverà
dunque sulle tavole degli americani. Dal
prossimo 28 maggio, i pregiati salumi potranno solcare l’oceano e varcare il
confine americano, portando la più antica tradizione dei lardaroli, grazie a un
provvedimento promulgato dalle autorità
statunitensi di Aphis (Animal and Plant Health Inspection Service) che per il
momento hanno ufficialmente riconosciuto l’indennità delle sole Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e delle Province autonome di Trento e
Bolzano, dalla malattia vescicolare del suino, consentendo cosi le
esportazioni di salame, pancetta, coppa e culatello. Una svolta storica. Dopo oltre 15 anni di severo protezionismo
crolla un muro e ora non solo prosciutto crudo, cotto e mortadella, potranno
venire esportati oltre oceano. Qualcuno ha stimato che la mancata esportazione
di carni, frattaglie e salumi, abbia provocato un danno di 250 milioni di euro ogni anno, e quel che è peggio
abbia lasciato campo libero ai tanti mistificatori che negli Stati Uniti hanno
in questi anni prodotto salumi taroccati
fintamente made in Italy.
americani, insieme a salame, coppa, pancetta e altre prelibatezze della
migliore salumeria italiana. Anche il pregiato Culatello, una coscia di maiale
lavorata secondo antica tradizione quando la Bassa di Parma è avvolta dalla
nebbia e dal freddo, citato per la prima volta in un documento del 1735, arriverà
dunque sulle tavole degli americani. Dal
prossimo 28 maggio, i pregiati salumi potranno solcare l’oceano e varcare il
confine americano, portando la più antica tradizione dei lardaroli, grazie a un
provvedimento promulgato dalle autorità
statunitensi di Aphis (Animal and Plant Health Inspection Service) che per il
momento hanno ufficialmente riconosciuto l’indennità delle sole Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e delle Province autonome di Trento e
Bolzano, dalla malattia vescicolare del suino, consentendo cosi le
esportazioni di salame, pancetta, coppa e culatello. Una svolta storica. Dopo oltre 15 anni di severo protezionismo
crolla un muro e ora non solo prosciutto crudo, cotto e mortadella, potranno
venire esportati oltre oceano. Qualcuno ha stimato che la mancata esportazione
di carni, frattaglie e salumi, abbia provocato un danno di 250 milioni di euro ogni anno, e quel che è peggio
abbia lasciato campo libero ai tanti mistificatori che negli Stati Uniti hanno
in questi anni prodotto salumi taroccati
fintamente made in Italy.
Link : Repubblica