I VINI dei CAMPIONI Moser, Pirlo, Alesi, Trulli e le selezioni di Luca Gardini

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Moser, Pirlo,
Alesi,
 il vino dei campioni
di Pier Bergonzi
Lo
sport e i suoi grandi protagonisti hanno un legame atavico col territorio. E non è
soltanto una questione di tifo e campanilismi. I campioni girano il mondo, ma
quasi sempre tornano alle radici. Gianni
Rodari, nella spettacolare filastrocca del gregario, racconta del corridore che
a fine carriera apre un «negozio da ciclista o baretto
, ancor più spesso,
con la macchina dell’espresso…». Chi dalla natura ha avuto qualche talento in
più e dallo sport ha ottenuto tanto può puntare più in alto e magari acquistare
una tenuta nella quale produrre vino. E’ accaduto ad alcuni fuoriclasse come Francesco Moser e Pablito Rossi, a
campioni del mondo di calcio come Andrea
Pirlo e Andrea Barzagli
e ad amatissimi piloti Jean Alesi e Jarno Trulli. Francesco Moser Leggenda del ciclismo
italiano ha comprato il Maso Villa Warth, un’antica residenza dei vescovi
trentini, e da quello spettacolare terrazzo con vista su Trento si è
trasformato in produttore di vino a tempo pieno, con il fratello Diego,
coinvolgendo i figli Carlo (vicepresidente dell’Istituto Trento Doc) e
Francesca. Moser produce i tipici
vini trentini, Muller Thurgau, Riesling e Gewurztraminer, ma l’ammiraglia della
cantina è lo spumante Trento Doc 51.151, come i chilometri dello storico record
dell’ora che Moser stabilì nel 1984 superando Eddy Merckx
Si tratta di un metodo classico di qualità con un
bell’equilibrio di pinot nero e chardonnay. Sono simili le storie di vigna di
Jarno Trulli
e Andrea Pirlo. Il pilota abruzzese che vinse il GP di Montecarlo
nel 2004 ha comprato la Tenuta Castorani e con il padre Enzo produce una linea
di vini che si sono subito inseriti nella grande tradizione dei vini d’Abruzzo. 


Luca Gardini, il campione del mondo dei sommelier ha scelto per noi il
Montepulciano in purezza «Jarno Rosso». Andrea Pirlo, stella della Juventus, si
è affidato al padre Luigi per gestire l’azienda agricola Pratum Coller, che ha
fatto nascere nel 2007 (dopo il successo del Mondiale 2006) intorno ad una
bellissima cascina medioevale a Capriano del Colle nel suo Bresciano. Tutti i
suoi vini hanno nomi ispirati all’Antica Grecia. Gardini, che li ha degustati tutti, sceglie il Nitor, un Trebbiano
di Lugana che per il nostro «guru» dei vini ricorda addirittura la nobiltà del
Trebbiano di Valentini.Restando in casa Juve, si sta avvicinando al vino anche
Andrea Barzagli che si è affiancato alla cantina Case Matte di Messina, che
produce ottimi vini siciliani, tra i quali il «Quattroenne», un bellissimo mix
di vitigni autoctoni (Nocera, Nero d’Avola, Nerello Mascalese, Nerello
Cappuccio) che Gardini vede vicino all’eccellenza. 



Jean Alesi, per 5 anni pilota della Ferrari (ha vinto il GP del
Canada nel ’95) è in fuga per qualità grazie al suo ottimo Clos de l’Hermitage,
che produce nel Sud della Francia. Paolo
Rossi, l’immenso Pablito del Mundial ’82
, ha investito nel resort Poggio
Cennina, in Toscana, e si sta appassionando alla produzione del rosso «Borgo
Cennina», base Sangiovese con Cabernet e Merlo che lo portano nel solco
tracciato dai Supertuscan.

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