“Cento mani di Questa Terra”
Si è conclusa la manifestazione organizzata dall’associazione “Chef to
Chef” dell’Emilia Romagna: anche quest’anno grande successo di pubblico.
Chef” dell’Emilia Romagna: anche quest’anno grande successo di pubblico.
di Silvia
Pedretti
Pedretti
Il suggestivo contesto dell’ ”Antica Corte Pallavicina” di Polesine
Parmense, l’argine di Po’ con il suo microclima e la sua vegetazione
lussureggiante, e la giornata di sole hanno fatto da cornice a un evento di
grande impatto emozionale per chi arrivava da tutta la regione e anche da più
lontano per partecipare a “Cento mani di
questa terra”, edizione 2013, con la formidabile regia di Massimo Spigaroli e Luigi Franchi, attenti su tutti gli ospiti, ad accoglierli, a spiegare la filosofia dell’evento, a farli sentire a casa. Nemmeno il terremoto dell’anno scorso è
riuscito a cancellare la voglia e l’ostinazione di Modena, della sua provincia
e dei suoi ristoranti di continuare a diffondere la tradizione e la creatività
culinaria del proprio territorio. Ecco dunque che assume un significato ancora
maggiore la presenza di alcuni tra i migliori chef del modenese (nonché
dell’intera Penisola), lunedì 15 aprile
2013 all’Antica Corte Pallavicina di
Polesine Parmense (PR), nell’ambito della seconda edizione di 100 Mani di Questa Terra,
convegno-evento ideato dall’Associazione Chef
to Chef – Emilia Romagna Cuochi, per fare incontrare chef, produttori,
sommelier, vignaioli ma anche comunicatori anomali del verbo mangiare, con l’intento
di ascoltare, parlare e capire quando e perché il cibo diventa cultura. Massimo
Bottura dell’Osteria Francescana di Modena – il miglior ristorante d’Italia secondo
tutte le principali guide italiane – Giovanna Guidetti dell’“Osteria La
Fefa” di Finale Emilia – pienamente attiva, dopo lo stop imposto dal sisma del
2012 – e Luca Marchini de “L’Erba del Re” di Modena sono stati i protagonisti
de “Le 100 mani di questa terra” 2013,
non solo un inedito evento che mescola e somma i saperi delle migliori menti
della nostra generazione culinaria, ma anche un omaggio alla regione Emilia
Romagna, il punto d’arrivo di un percorso espositivo e degustativo che coinvolge
ristoratori e consumatori.
Parmense, l’argine di Po’ con il suo microclima e la sua vegetazione
lussureggiante, e la giornata di sole hanno fatto da cornice a un evento di
grande impatto emozionale per chi arrivava da tutta la regione e anche da più
lontano per partecipare a “Cento mani di
questa terra”, edizione 2013, con la formidabile regia di Massimo Spigaroli e Luigi Franchi, attenti su tutti gli ospiti, ad accoglierli, a spiegare la filosofia dell’evento, a farli sentire a casa. Nemmeno il terremoto dell’anno scorso è
riuscito a cancellare la voglia e l’ostinazione di Modena, della sua provincia
e dei suoi ristoranti di continuare a diffondere la tradizione e la creatività
culinaria del proprio territorio. Ecco dunque che assume un significato ancora
maggiore la presenza di alcuni tra i migliori chef del modenese (nonché
dell’intera Penisola), lunedì 15 aprile
2013 all’Antica Corte Pallavicina di
Polesine Parmense (PR), nell’ambito della seconda edizione di 100 Mani di Questa Terra,
convegno-evento ideato dall’Associazione Chef
to Chef – Emilia Romagna Cuochi, per fare incontrare chef, produttori,
sommelier, vignaioli ma anche comunicatori anomali del verbo mangiare, con l’intento
di ascoltare, parlare e capire quando e perché il cibo diventa cultura. Massimo
Bottura dell’Osteria Francescana di Modena – il miglior ristorante d’Italia secondo
tutte le principali guide italiane – Giovanna Guidetti dell’“Osteria La
Fefa” di Finale Emilia – pienamente attiva, dopo lo stop imposto dal sisma del
2012 – e Luca Marchini de “L’Erba del Re” di Modena sono stati i protagonisti
de “Le 100 mani di questa terra” 2013,
non solo un inedito evento che mescola e somma i saperi delle migliori menti
della nostra generazione culinaria, ma anche un omaggio alla regione Emilia
Romagna, il punto d’arrivo di un percorso espositivo e degustativo che coinvolge
ristoratori e consumatori.
la sala storica dove si è svolta la cena |
Dalle 10 fino alle 18, con un cambio ad ogni ora, si
è discusso di temi che vedono la centralità e il ruolo della ristorazione in
tutti i suoi aspetti, attraverso brevi incontri ad alto valore aggiunto, in cui
il confronto tra i luminari della tavola era scandito da un’inesorabile
clessidra che regola i tempi dell’esposizione di argomenti e parole solo e
semplicemente interessanti. Moderate da Andrea Petrini e Fausto Arrighi, le 100 mani di questa terra hanno
affrontato nove tematiche cruciali – Confrontare,
Approfondire, Scoprire, Raccontare, Solo donne, Degustare, Comunicare,
Ospitare, Collaborare – e per conferire un premio speciale a chi ha
dimostrato di saper inventare un nuovo modo per parlare di cibo: gli autori
della rivista ‘americana’ Lucky Peach. A
fare da contorno, nella corte, nell’orto e nelle storiche sale dell’Antica
Corte Pallavicina, alcuni banchi d’assaggio e i piatti degli chef dell’associazione,
per l’intera giornata – organizzata con il sostegno del main sponsor e
associato Consorzio Parmigiano Reggiano ed il patrocinio di Regione, Unioncamere, UPI e ANCI Emilia-Romagna perché ogni
appassionato di enogastronomia potesse scoprire il meglio delle produzioni di
una regione di antica tradizione culinaria, mentre tutti gli chef stellati
presentavano piatti innovativi.
è discusso di temi che vedono la centralità e il ruolo della ristorazione in
tutti i suoi aspetti, attraverso brevi incontri ad alto valore aggiunto, in cui
il confronto tra i luminari della tavola era scandito da un’inesorabile
clessidra che regola i tempi dell’esposizione di argomenti e parole solo e
semplicemente interessanti. Moderate da Andrea Petrini e Fausto Arrighi, le 100 mani di questa terra hanno
affrontato nove tematiche cruciali – Confrontare,
Approfondire, Scoprire, Raccontare, Solo donne, Degustare, Comunicare,
Ospitare, Collaborare – e per conferire un premio speciale a chi ha
dimostrato di saper inventare un nuovo modo per parlare di cibo: gli autori
della rivista ‘americana’ Lucky Peach. A
fare da contorno, nella corte, nell’orto e nelle storiche sale dell’Antica
Corte Pallavicina, alcuni banchi d’assaggio e i piatti degli chef dell’associazione,
per l’intera giornata – organizzata con il sostegno del main sponsor e
associato Consorzio Parmigiano Reggiano ed il patrocinio di Regione, Unioncamere, UPI e ANCI Emilia-Romagna perché ogni
appassionato di enogastronomia potesse scoprire il meglio delle produzioni di
una regione di antica tradizione culinaria, mentre tutti gli chef stellati
presentavano piatti innovativi.
Luigi Cremona – Massimo Spigaroli – Luigi Franchi |
Al termine della giornata un aperitivo nella
sala di stagionatura dei Culatelli che non sarà facilmente dimenticato dai
cinquanta selezionati invitati che poi hanno partecipato alla cena nelle sale
storiche attigue, a cui ha fatto seguito un incredibile successione di piatti
preparati da grandi chef che rappresentano l’innovazione, la tradizione, e la
genialità, della terra emiliano romagnola. Il servizio era curato da sessanta
giovani allievi della Scuola Alberghiera di Serramazzoni, eletta quattro volte
miglior scuola d’Europa, tra gli ospiti intervenuti Tiberio Rabboni assessore
regionale Emilia Romagna; Angiolo Carrara Verdi, nipote del illustre
compositore.
sala di stagionatura dei Culatelli che non sarà facilmente dimenticato dai
cinquanta selezionati invitati che poi hanno partecipato alla cena nelle sale
storiche attigue, a cui ha fatto seguito un incredibile successione di piatti
preparati da grandi chef che rappresentano l’innovazione, la tradizione, e la
genialità, della terra emiliano romagnola. Il servizio era curato da sessanta
giovani allievi della Scuola Alberghiera di Serramazzoni, eletta quattro volte
miglior scuola d’Europa, tra gli ospiti intervenuti Tiberio Rabboni assessore
regionale Emilia Romagna; Angiolo Carrara Verdi, nipote del illustre
compositore.
L A C E N
A
A
Entrata:
“think green”
“Fiori di pesco (come quelli della
canzone di Lucio Battisti) e erbette che le mucche amano in primavera, con le
quali faranno il latte per il Parmigiano Reggiano, condite con il caglio del
formaggio”.
canzone di Lucio Battisti) e erbette che le mucche amano in primavera, con le
quali faranno il latte per il Parmigiano Reggiano, condite con il caglio del
formaggio”.
di Massimo Bottura
dell’Osteria La
Francescana di Modena
Francescana di Modena
&
Vigna del Grotto
2011, Pignoletto Classico
2011, Pignoletto Classico
Soc.Agricola
Vigneto San Vito – Monteveglio (Bo)
Vigneto San Vito – Monteveglio (Bo)
Primo
piatto:
piatto:
Fagottini di polenta e aringa
affumicata
affumicata
su crema di piselli piccante e
menta, peperoni, erbe,fiori e limone candito,
menta, peperoni, erbe,fiori e limone candito,
di Daniele Repetti
del ristorante Nido
Del Picchio di Carpeneto Piacentino
Del Picchio di Carpeneto Piacentino
&
Rundinera 2010,
Marsanne
Marsanne
Fondo San Giuseppe
– Brisighella (Ra)
– Brisighella (Ra)
Intermezzo:
Asparagi, molluschi, spremuta di
angelica e limoni in spirito
angelica e limoni in spirito
di Pier Giorgio Parini
del ristorante Povero
Diavolo di Torriana (Rimini)
Diavolo di Torriana (Rimini)
&
Rigogolo 2009,
Albana
Albana
Az. Agr. Bragagni –
Fognano (Ra)
Fognano (Ra)
Secondo
piatto:
piatto:
Cubetto di Culatello di Nero di Parma
lasciato a frollare 120 giorni
lasciato a frollare 120 giorni
di Massimo Spigaroli
del ristorante Antica
Corte Pallavicina di Polesine Parmense (Pr)
Corte Pallavicina di Polesine Parmense (Pr)
&
Carlo Verdi 2010
Antica Corte
Pallavicina – Polesine Parmense (Pr)
Pallavicina – Polesine Parmense (Pr)
Dessert:
Zuppa inglese rivisitata
di Gianni D’Amato
del ristorante Il
Rigoletto di Reggiolo (Re)
Rigoletto di Reggiolo (Re)
&
Frinire di Cicale
2009, Passito di Malvasia di Candia aromatica
2009, Passito di Malvasia di Candia aromatica
Podere Pradarolo –
Varano Dè Melegari (Pr)
Varano Dè Melegari (Pr)
I saluti finali dopo la cena, con
Andrea Petrini (da sinistra), Igles Corelli, Angiolo Corsara Verdi (discendente
del maestro), Massimo Spigaroli, Gabriele Stabile e Chris Yiing — con Andrea
Petrini e Igles Corelli
Andrea Petrini (da sinistra), Igles Corelli, Angiolo Corsara Verdi (discendente
del maestro), Massimo Spigaroli, Gabriele Stabile e Chris Yiing — con Andrea
Petrini e Igles Corelli