STORICA VERTICALE DI BELLE EPOQUE a Modena

Commenti (0) Ristoranti

ANTEPRIME NAZIONALI
DEGUSTAZIONE VERTICALE 
DI PERRIER JOUET BELLE EPOQUE
Una serata molto
speciale
di Luca Bonacini


Andrea
Grignaffini ospite d’eccezione all’Osteria Giusti. Il direttore di Spirito
Divino, autentica autorità nel mondo del vino, appena insignito dell’ambìto
Prix du Sommellier dall’Accademia di Francia che l’anno scorso premiò Massimo
Bottura miglior chef del mondo, qualche sera fa a Modena per partecipare a
un’esclusiva degustazione di champagne. La nostra città più vicina alla Francia
dunque in un evento di caratura dove pregiate annate di champagne Perrier Jouet
Belle Epoque hanno sposato la cucina tradizionale modenese di Laura Morandi. Un
territorio quello emiliano tenuto in gran conto dalle maison francesi perché
provvisto di una gastronomia che si coniuga particolarmente con le famose
bollicine d’oltralpe, e rappresenta un test assoluto, tanto da scegliere un
simbolo della tradizione modenese come Giusti datato come sappiamo 1605 per
raccogliere i pareri eccellenti dei diciotto gourmet scelti a partecipare a
questa straordinaria verticale. A sottolineare 
l’eccezionalità dell’evento la presenza di Hervé Deschamps da oltre
trent’anni 7° chef de cav della maison francese Perrier-Jouët, e presidente
degli chef de cav di Francia, che ha raccontato tutti i segreti di queste
esclusive bottiglie, il maestro de cav rappresenta un pilastro fondamentale
nella lavorazione dello champagne ed è lui stesso che si preoccupa di
addestrare il giovane enologo che un giorno lo sostituirà, mantenendo fino ad
allora l’anonimato. In un clima amicale ma attento, i commensali hanno vissuto
la straordinaria emozione di veder stappare la speciale riserva di Belle Epoque
Blanc de Blanc 2002, tutto finezza e cremosità, in un inconsueto ma indovinato
abbinamento con i salumi selezione Giusti, per poi proseguire con le annate
2002, 2004, 1998 jeroboam, e con le annate storiche 1996, 1985, 1982, e rosè
2002, vintage ormai destinati ai complessi circuiti delle aste o dei
collezionisti, messe eccezionalmente a disposizione in prima italiana dalla
maison francese. Dalla cucina intanto grazie a Cecilia Morandi giungevano le
impareggiabili portate della tradizione Giusti: il gnocco fritto con salumi, le
frittelle di baccalà; i calza gatti; la millefoglie di melanzane fritte, foie
gras e lardo di Colonnata; i tagliolini cotti in brodo di cappone, e burro di
Normandia; lo stinco di maiale arrosto con patate; e per finire un espresso di
zabaione e baci di dama. Al termine un finale a sorpresa con lo straordinario
il centenario passito modenese Aggazzotti vendemmia 1899, quasi un levare i
calici in ricordo di Nano Morandi indimenticato patron dell’Osteria Giusti.




Link : Resto del carlino

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *