La buona cucina ha sempre albergato
in questo vecchio quartiere della città. Fino a metà del secolo scorso nelle
viuzze adiacenti a Largo Hannower vi erano numerosissime piccole osterie. Tra
le più famose vengono ricordate “l’Osteria
dal Pandor” e la Trattoria Colomba, entrambi su Corso
Adriano. Consultando l’insostituibile dizionario
delle vie di Modena “Valdrighi”,
scopriamo che la strada che dalla via Emilia raggiunge la contrada di San
Pietro, chiamata Corso Adriano, venne costruita intorno al 1845 al posto delle
contrade del Màngano, Pelatore e Lucchina, e deve il suo nome, al ritrovamento,
alla profondità di 5 metri, dei resti di
un impianto di riscaldamento dell’epoca romana, con un’iscrizione
dell’imperatore romano Adriano Augusto. Nella parte di Corso Adriano rivolta
verso la via Emilia, era situata La
Colomba, trattoria fino ad allora abbastanza mal frequentata, che venne
rilevata nel 1945 da Claudia Veronesi, una donna sola con due figli, che si
assunse l’onere di cambiarne la vita disordinata, rischiando in proprio.
Il
vicino Teatro Storchi cominciò a
consigliare la cucina della signora Claudia, uno dei primi fu l’attore Antonio
Gandusio, che ne rimase entusiasta, e che lasciò la prima foto con autografo, a
cui ne seguirono numerose altre di attori, cantanti, musicisti, comici,
fantasisti, appartenenti prevalentemente al mondo della prosa, della rivista,
dell’operetta, e dell’opera lirica, compresa quella di un fuoriclasse come il campione mondiale dei pesi massimi Primo
Carnera. La buona cucina e la premura della signora Claudia, “Colomba”, come venne presto
ribattezzata, la quale ogni notte attendeva la chiusura del Teatro e l’arrivo
dei suoi ospiti di cui si occupava fino alle 5 del mattino, per poi essere
nuovamente al lavoro alle 7, suscitò l’ammirazione anche del noto giornalista Paolo Monelli, che arrivò a definirla “materna e aperitiva”. La chiusura della storica taverna, avvenne
con grande disappunto dei gaudenti, come per molte altre, intorno alla fine
degli anni ‘60. Lo “Stallo del Pomodoro”,
ubicato sempre su Corso Adriano, in largo Hannower, forse è l’osteria che
oggi meglio incarna, il clima che si respirava alla Colomba, e la sua tradizionale cucina, che anche se debitamente
rivisitata, ripercorre i passaggi fondamentali di una tipicità che tutto il
mondo ci invidia. Anche gli avventori, in parte sono ancora oggi gente di
teatro, Ottavia Piccolo, Alessandro Gassman, Paola Cortellesi, Paolo Rossi, gli
Skunk Anansie, Alessandro Haber, Raul Bova, quando sono a Modena preferiscono
andare allo Stallo.
Un ’antica osteria cara anche alle generazioni che ci hanno
preceduto, dove nel 1735 i locali
erano le stalle di proprietà della
contessa di Hannower, amante del Duca di Modena, davanti nella piazzetta
c’era il mercatino del pomodoro, con la fontanella ancora esistente e accanto
c’era fino agli anni ’70 la “fabbrica del ghiaccio”, che garantiva tutto
l’anno, il prezioso ingrediente, venduto a blocchi ai bar dell’intera città. Le
stalle, ancora riconoscibili dalle volte a vista, erano state occupate dal
concessionario di Moto Guzzi, Canepari, verso la metà degli anni ‘80, quegli
ambienti vennero ristrutturati e gestiti, sotto l’insegna di “Calamita”, dal
ristoratore Malavasi, molto noto in città. Da 1996 rinominato “Stallo del Pomodoro”, in memoria
dell’”Osteria Al Pandor”, che era di fronte, grazie al patron Nunzio, allo
chef Massimiliano Telloli, presidente dell’associazione cuochi modenesi,
insieme a soci e collaboratori ha riguadagnato la connotazione di osteria modenese,
con piatti legati al territorio, un’ottima cantina, e tanta, tanta passione, e
dove gustare anche solo un buon bicchiere e uno stuzzichino, o dove rivolgersi
per realizzare un evento a domicilio. Ora c’è anche un nuovo punto di incontro: l’Enogastronomia Stallo
del Pomodoro, in via Emilia Est, accanto all’Hotel Fini, dove è possibile, tra un ampia selezione di
vini da molte regioni del mondo, acquistare una buona bottiglia, e dove
partecipare a degustazioni mirate e periodiche, proprio nello stesso luogo dove
per tanti anni, aveva sede la gastronomia Rustichelli & Piccinini,
appetitosa vetrina di delizie provenienti da tutta Italia, e menzionata più
volte dal guru Veronelli. Quale migliore passaggio di testimone.