LA NOCE,
alta ristorazione e balsamico,
sui colli modenesi.
di Luca Bonacini
“La costumista mi vestì da carabiniere, poi arrivò il maestro Fellini, burbero e risoluto, che mi fece indossare una divisa da tenente della Wermacht, mi tolse una stelletta o due, mi sistemò le spalle e mi disse “cosi va bene …”. Pochi ristoratori possono affermare di essere stati indecisi se scegliere fra la carriera cinematografica e la ristorazione, cosa che accadde a Giorgio Muzzarelli, che nel 1971, giovane studente ebbe una piccola parte nel film Roma, di Federico Fellini, e riuscì a conoscere il grande regista. Alcuni anni sono trascorsi e oggi Giorgio Muzzarelli conduce con passione e creatività il ristorante La Noce, un delizioso locale adagiato sulle prime colline modenesi, raggiungibile pochi chilometri dopo Maranello. Figlio d’arte, viene da una famosa famiglia di ristoratori, e ha saputo consolidare e raffinare la conoscenza del mestiere, acquisita sul campo, conseguendo il diploma di somelieres professionista, divenendo consulente della Barilla, collaborando con la centenaria Gazzetta di Parma, la rivista Grand Gourmet, le scuole alberghiere di Serramazzoni e Carpi. La paziente ristrutturazione del piccolo borgo dove la famiglia Muzzarelli ha sempre abitato, è stata eseguita personalmente da Giorgio, che ha creato il raffinato ristorante nel ’91, ha riordinato la magnifica acetaia centenaria, creato un piccolo museo della civiltà contadina, una sala corsi, una fornita enoteca, e una confortevole suite, dove l’ospite che non si sente di riprendere la guida, può trascorrere la notte. Il ristorante è arredato con gusto ed eleganza, le mura di sasso e il legno, lo rendono caldo e accogliente, il camino acceso gli conferisce un atmosfera piacevole, poi fai la conoscenza di Giorgio Muzzarelli e capisci che tutto ciò che hai intorno è frutto di un appassionata ricerca, e di tanto amore per il proprio lavoro, nulla è li per caso, e ogni oggetto o dettaglio ha una storia.
Lo sanno bene Vissani, che cenò alla Noce dopo una trasmissione Rai; il generale Cosmodrome, capo della missione MIR; il calciatore Luca Toni, il cantante Neck, l’attore Dolph Lundgren, spietato Ivan Drago del film Rocky, “che ci inviò le foto fatte insieme”. La formazione di un professionista che va ben oltre al normale back ground di tanti operatori commerciali, studi superiori, tanti corsi e work shop, per conoscere, apprendere, approfondire, il variegato mondo dell’alta cucina. Abbiamo sempre avuto un buon rapporto con la Ferrari, in tempi recenti veniva Jean Todt, Roy Byrne, Ross Brown, Barrichello, e prima ancora, negli anni ’50 venivano su i collaudatori, Marinoni, e poi Sighinolfi, che morì in un brutto incidente alla curva di San Venanzio. Provavano le auto sulla via Giardini e il test del “Taglio”era importantissimo, serviva per capire se l’impianto di raffreddamento teneva, perché in quel punto a molte auto bolliva l’acqua. Arrivavano davanti al nostro ristorante, giravano la macchina e con una veloce derapata rientravano a Maranello. Qualche volta si fermavano a chiacchierare con le mie zie che erano giovani e carine.
Erano altri tempi, il regolamento stradale era differente, era obbligatorio suonare il clacson prima di affrontare la curva, ed era concesso tagliare. Ogni tanto nasceva qualche contestazione con gli automobilisti che venivano fermati dalla polizia, “non hai suonato, sì ho suonato … e chiamavano mio nonno per confermare una versione piuttosto che l’altra”. Quando Ferrari accendeva la sua auto lo sentivamo da qua, e lo sentivamo avvicinarsi, le scalate nei tornanti del taglio e le lunghe accelerate dei rettilinei. Una lunga esperienza nella gestione di locali, insieme ai fratelli anch’essi ristoratori, e poi tanti riconoscimenti, e momenti di accrescimento umano e professionale, insieme alla moglie Ivanna, vera anima della cucina della Noce e ottima cuoca, oltre che compagna inseparabile di una vita.
Pubblicato Resto del Carlino 2010