Come lo CHAMPAGNE : CHRISTIAN BELLEI avanti cosi

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La cantina resa celebre dal geniale Beppe Bellei, artefice del primo Metodo Classico con uve modenesi, grazie al figlio Christian Bellei e ai nuovi soci guarda avanti con entusiasmo nel solco del rinnovamento e della tradizione.
La Cantina della Volta di Christian Bellei:
innovazione e tradizione.
di Luca Bonacini

La Darsena di Bomporto e le sue Porte Vinciane, a pochi chilometri da Modena sono un ammirabile opera di ingegno, capolavoro del XVIII secolo realizzato grazie alla volontà di Francesco d’Este per regolare livelli e corrente del Naviglio, quella prodigiosa arteria d’acqua che portava merci e persone da Modena fino al mare. Proprio accanto a dove fino ai primi del Novecento transitavano i barconi trainati da cavalli ed effettuavano “la volta” per tornare verso la città, si trova la Cantina della Volta, un edificio costruito dalla famiglia Bellei nel 1920 con l’obiettivo di produrre il miglior lambrusco. Fu il nonno Francesco a iniziare l’attività con una produzione di sole tremila bottiglie aiutato dai figli Bruno e Medardo. Nel ’66 iniziò a venire in azienda Giuseppe Bellei figlio di Bruno,  ma non era ancora il momento, il giovane Beppe non era ancora pronto. Fortemente dotato fece la scuola enologica ad Alba, e il liceo scientifico cinque anni in uno, e al contrario dei viaggiatori del Grand Tour che in un estetico percorso di conoscenza migravano in Italia, dalla Francia e dall’Inghilterra, cominciò al contrario a viaggiare verso Parigi, Bruxelles, Epernay, Reims, capitali dello champagne.

 

Anni di ricerca e confronto alla corte dei grandi maestri dello champagne, con l’intento di portare anche a Modena la difficile arte del vino dei re, per riprodurre anche qui con i nostri terreni e le nostre uve quel mix raffinato ed effervescente. Certo non fu facile in famiglia dove la parola d’ordine era “lambrusco” ma benché osteggiato, grazie alla sua caparbietà, riuscì nel ’71 di nascosto dal papà a realizzare il primo bianco frizzante con uve Malaspina, per poi inizare nell’88 la produzione del Brut, e nel ’92 si videro le prime speciali riserve. Personalità aperta e curiosa cercò  sempre di circondarsi di persone che potevano insegnargli qualcosa, si confrontava quotidianamente con i grandi del vino, elaborando i preziosi consigli dei più autorevoli vignaioli d’Italia da Mascarello, a Quintarelli, da Lorenzo a Spolaore, per migliorare sempre. Un brut metodo Classico con una finezza tale da competere con i migliori champagne capace di aprire le porte delle grandi cantine private, una per tutte quella dell’avvocato Agnelli, e raggiungere le gastronomie più in come il Peck di Milano e i ristoranti stellati come Le Calandre di Padova, Cipriani alla Giudecca, Il Pappagallo di Bologna, Parizzi di Parma, la Champagneria di Milano, Il Calice di Berlino.
Nel 1998 una battuta d’arresto quando Beppe viene a mancare, ma ha saputo comunque instillare nel figlio Christian la sua stessa passione, il medesimo amore per la vite e il vino, quella dedizione a una professione antica. Certo non è stato facile per Christian imporsi, figlio di tanto padre, che dopo l’esperienza nella Folgore e un periodo in cui prevaleva la passione per il paracadutismo estremo, ha saputo dedicarsi ai perfezionamenti scolastici in enologia, e dopo molteplici esperienze nel mondo del vino a contatto con il terreno, le persone, l’uva, ha capito che era giunto il momento di seguire le orme paterne e occuparsi dell’azienda di famiglia difendendo il tanto lavoro fatto da chi era venuto prima di lui, dove possibile innovando. Mentre i crù della Cantina della Volta vengono serviti da qualche settimane all’Enoteca Pinchiorri, e fanno bella vista nella carta dei vini accanto a uno Chateau Petrus, o a un Romaneè Contì, sfatando un luogo comune che considera il lambrusco un vino troppo semplice, è avvenuto un graduale travaso di conoscenze, in un lungo percorso che è la storia di una famiglia attraverso il Novecento, dove le esperienze maturate sono una risorsa imprescindibile e un valore di riferimento assoluto, anche oggi che Christian è affiancato da una nuova compagine sociale, e si intravedono nuovi ambiziosi traguardi per la storica cantina, assoluta eccellenza modenese.

Pubblicato sul Resto del Carlino luglio 2012

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